NON SI AFFOSSINO VALIDI STRUMENTI DI INTEGRAZIONE. IL GOVERNO CI RIPENSI E FACCIA MARCIA INDIETRO
È notizia di questi giorni lo stop del Governo al bando di servizio civile Integr-Azione, coperto totalmente da fondi Fami dell'Unione Europea, partito quest'anno con 192 avvii e che avrebbe visto nell'avviso di deposito progetti pubblicato il 16 ottobre quasi 3mila posti di servizio civile destinati a ragazze e ragazzi rifugiati e richiedenti asilo. Il bando è stato considerato da più parti come un modello d'eccellenza per favorire processi di integrazione di chi arriva nel nostro Paese con la volontà di integrarsi e rendersi utile. La decisione dell'esecutivo di porne fine ai primi passi desta sconcerto: “Apprendiamo con forte preoccupazione la decisione ministeriale di ritirare i finanziamenti al progetto 'integr-Azione', nell'ambito del Servizio Civile Universale, una misura fortemente orientata a creare cittadinanza, integrazione ed opportunità per molti giovani arrivati in Italia come richiedenti asilo – dichiara Lorenzo Siviero, presidente di Arci Servizio Civile Piemonte -. Non vogliamo pensare che a muovere questa decisione sia stata la volontà di continuare ad 'affondare' modelli di integrazione validi per poter parallelamente portare avanti una strategia della tensione comunicativa e diffusione della paura sociale sul tema delle migrazioni. Tutto questo, con uno stile che sembra ormai caratterizzare l'azione di governo su questo tema, sulla pelle delle persone e con spregio delle comunità locali interessate e della continuità progettuale. Ci auguriamo che l'iter parlamentare possa cambiare questa scelta, soprattutto per affermare che la logica dell'accoglienza, in contrapposizione a quella della paura, è l'unica che ci consente di fermare lo scontro sociale, la 'guerra fra poveri' verso cui sembra invece orientato l'esecutivo”. Arci Servizio Civile, impegnata proprio in queste settimane nella selezione dei nuovi volontari che verranno avviati a inizio 2019 nei nuovi progetti di servizio civile, continuerà a seguire con attenzione la questione, chiedendo a gran voce una marcia indietro su questa scellerata decisione.