Ripercorrere il percorso

Domani ci incontreremo per immaginare la valorizzazione delle competenze nei prossimi anni.

Il cammino che ha permesso a circa 200 volontari di raccontarsi e capire cos’hanno imparato, cosa sanno fare e i propri miglioramenti si è concluso da qualche settimana.
Ci sono stati gli incontri personali e quelli collettivi, con gli emersori si è creato un legame speciale, c’è stata la difficile parte della compilazione e della raccolta delle idee e dei materiali, necessaria a concretizzare tutto il percorso. E, soprattutto, è stata necessaria alla commissione scientifica per verificare la bontà dei risultati raggiunti.

Questa prima sperimentazione con grandi numeri (oltre 200 candidati sparsi per l’Italia, coordinati da circa 40 emersori) ha raggiunto gli obiettivi, seppure nelle difficoltà del periodo pandemico.
I dati sono decisamente soddisfacenti e la risposta dei giovani candidati è stata ampiamente superiore alle attese. Ma, come d’abitudine, non ci possiamo fermare.

2.000, 50.000
ASC aps ha avviato il percorso di emersione e valorizzazione delle competenze con l’ambizione di trasformarlo in uno strumento accessibile a tutti gli operatori volontari in servizio con ASC (circa 2000 ogni anno) e magari a tutti i circa 50.000 impegnati nei vari progetti d’Italia.
Per fare questo grosso passo avanti è necessario riflettere su ciò che abbiamo fatto con chi ha vissuto questa esperienza molto personale.

Piccoli gruppi, grandi idee
Al termine del percorso ci sono giunti commenti e suggerimenti, che, come d’abitudine in ASC aps, faranno parte del bagaglio per migliorare costantemente.
Ora però abbiamo chiesto uno sforzo ulteriore ai partecipanti, seppure a servizio civile ampiamente concluso a maggio scorso, come lascito per i “futuri colleghi”
Domani, quindi, tutti insieme ci incontreremo per discutere a piccoli gruppi e su aspetti puntuali, così da immaginare il percorso nei prossimi anni. A loro chiederemo di avere suggestioni e suggerimenti per migliorare le criticità e dare valore alle positività e, soprattutto, come rendere la prossima edizione davvero universale.