SERVIZIO CIVILE E COVID 19: SFIDE e NUOVE PROPOSTE.
Stamani sul «Corriere della Sera» è apparso un interessante articolo che chiama in causa le sorti del Servizio Civile. Si parla di «obbligatorietà», termine che entrerebbe in netto contrasto con la natura volontaria di ogni servizio civile. Nell'articolo viene citato un progetto di legge della fine degli anni '90 pensato da Luciano Violante, allora presidente della Camera, che prevedeva dieci mesi di vita dedicati - obbligatoriamente - alla comunità.Considerando quanto sia stato valido il riconoscimento in Italia dell'obiezione di coscienza (1972) per cui ogni cittadino poteva liberamente scegliere di non prendere parte al servizio militare per motivi personali, religiosi e filosofici, sostituendolo con un servizio non armato, riteniamo improponibile, se non addirittura inopportuno, pensare di dover rendere obbligatorio qualcosa che, al contrario, dipende non solo dalla libertà di scelta ma anche dalla sensibilità di ogni persona.Infatti, come si legge nell'articolo stesso, confidiamo in quei 23 mila volontari attivi anche in questo momento storico che hanno scelto - e scelgono - volontariamente di aiutare ogni giorno il nostro Paese.Noi pensiamo che rendere il servizio civile obbligatorio, possa fargli perdere quell'anima autentica e disinteressata di tutti coloro che ne fanno parte perché davvero interessati alla comunità e alle persone.
Sarebbe interessante aprire un dibattito su questo per avere maggiori riflessioni e punti di vista.
Buona lettura