Mauthausen 2018 - seconda parte

Le nostre volontarie di Servizio Civile, del progetto “la memoria come strumento di educazione alla Pace”, sono partite per il viaggio che ogni anno Ventimila Leghe e Aned- Associazione Nazionale Ex Deportati Sesto San Giovanni Monza organizzano in occasione delle celebrazioni dell’anniversario della liberazione del Campo di concentramento di Mauthausen. Ecco un breve racconto del viaggio. SECONDO GIORNO - SABATO 5 MAGGIO, POMERIGGIO: CAMPO DI GUSEN [caption id="attachment_402" align="alignright" width="300"]Targa in memoria di Pericle Cima e Guido Valota al cimitero di Steyr. Credit: Aned Milano[/caption] Dopo una breve pausa nella cittadina di Steyr, in cui una piccola delegazione del nostro gruppo ha reso omaggio a Guido Valota e Pericle Cima, che morirono in questa città e che vennero sepolti una delle fosse comuni di questo cimitero, abbiamo proseguito il nostro pellegrinaggio verso il campo di Gusen. Di quello che fu il campo di concentramento oggi non resta quasi nulla poichè nell'immediato dopoguerra vennero smantellate le baracche, venduti i terreni e costruite nuove abitazioni. A ricordo del campo di concentramento è stato costruito un memoriale al cui centro è stato posto il forno crematorio, e un edificio che che espone una mostra permanente. Al nostro arrivo ci siamo disposti in corteo diretti verso il forno crematorio, di fronte al forno abbiamo letto tutti insieme l'epigrafe che Piero Calamandrei dedicò al generale Kesselring, comandante della Wehrmacht in Italia che fu processato e condannato all'ergastolo. Tuttavia nel 1952 venne scarcerato, ufficialmente per motivi di salute, e dimostrò di non essersi mai pentito dei crimini commessi e della lealtà ad Adolf Hitler. Lo avrai camerata Kesselring il monumento che pretendi da noi italiani ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi. Non coi sassi affumicati dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio non colla terra dei cimiteri dove i nostri compagni giovinetti riposano in serenità non colla neve inviolata delle montagne che per due inverni ti sfidarono non colla primavera di queste valli che ti videro fuggire. Ma soltanto col silenzio del torturati più duro d'ogni macigno soltanto con la roccia di questo patto giurato fra uomini liberi che volontari si adunarono per dignità e non per odio decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo. Su queste strade se vorrai tornare ai nostri posti ci ritroverai morti e vivi collo stesso impegno popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre RESISTENZA [caption id="attachment_353" align="alignleft" width="300"]La cerimonia internazionale al campo di Gusen.[/caption] Terminato il momento di raccolta al forno crematorio, abbiamo proseguito per la visita guidata dei terreni sui cui sorgeva il campo, è ancora possibile vedere la vecchia entrata, ora ingresso di una villa, il Puff, ovvero il bordello delle SS, e il palazzo dell'infermeria. [caption id="attachment_384" align="alignright" width="300"]I gonfaloni dei comuni di Muggiò, Monza, Cinisello Balsamo e della sez. Aned.[/caption]             Si è poi tenuta la cerimonia internazionale in cui hanno parlato i rappresentanti delle delegazioni di tutti i paesi, tra cui Italia, Spagna, Polonia e Austria. In serata una delegazione, tra cui noi, del nostro gruppo dell'area Sestese è stata invitata dai cittadini di Lagestein, il territorio su cui sorgeva il campo di Gusen, ad un incontro per celebrare il gemellaggio e il patto di amicizia che lega i due comuni seguito da una cena. [caption id="attachment_380" align="alignnone" width="225"]Il cartello del comune di Lagestein.[/caption] [caption id="attachment_343" align="alignleft" width="225"]L'incontro tra i due comuni che si è tenuto a Lagestein.[/caption]
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