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Educazione sul Campo

Educazione sul Campo

13 Ottobre 2015, la Goletta Verde approda ad Ostia, qui l’educazione ambientale si fa una cosa seria.
Arrivo al porto, vedo la barca, indosso la polo e subito incontriamo la prima classe delle elementari.
Iniziano le spiegazioni di rito sul perché erano venuti lì, sulla associazione, i rifiuti marini, la Marine Strategy… Poi Antonio, educatore “navigato”, mi dice: “Vai Gianluca, l’invasione delle specie aliene la spieghi tu!”.
Fino a quel momento avevo pensato all’educazione ambientale, avevo immaginato delle attività, ma non avevo vestito in tutto e per tutto i panni dell’educatore ambientale.

Una spiegazione semplice con l’aiuto di un puzzle, 10 forse 15 minuti, non di più. I volti incuriositi, annoiati, attenti o distratti, ma soprattutto le domande scaturite da questi argomenti diversi dalla solita lezione mi hanno dato un’idea di cos’è l’educazione ambientale. Stimolare i ragazzi a pensare che quello che fanno li mette in relazione con l’ambiente che li circonda che sia un bosco o un quartiere grigio, che le azioni quotidiane hanno un impatto positivo o negativo sull’ambiente, che l’azione di tanti può generare un cambiamento.

Questo è quello che ho iniziato a capire e vivere in prima persona per imparare io stesso ad essere un educatore e non a fare l’educatore, e questo è quello che ho deciso di testimoniare da quel giorno in avanti nel mio servizio civile.