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Racconti
La memoria come strumento di educazione alla pace

La memoria come strumento di educazione alla pace

Età: 23 e 24 anni

Con questo progetto, che vuole parlare di Shoah e Resistenza, cerchiamo di fare arrivare la vera storia al maggior numero di cittadini possibile. Fare storia non vuol dire solo imbottirsi di date, di battaglie e grandi nomi, ma significa anche indagare le vicende locali, le conseguenze della guerra sulla popolazione civile, le dinamiche sociali sul territorio, nel nostro caso vicentino. Così, oltre ad organizzare un cineforum e un’altra serata sul cinema resistenziale (curata da ISTREVI), abbiamo steso quattro racconti traendo liberamente spunto da altrettanti articoli raccolti dal Giornale di Vicenza, testimonianze di internati ebrei sull’Altopiano negli anni ’40. Miniera d’oro di Resistenza e Shoah, frutto delle ricerche dell’instancabile Paola Farina, esperta di religione ebraica residente a Vicenza, che non abbiamo potuto fare a meno di “sfruttare” per portare alla luce eventi mai raccontati. Con l’ausilio di Stefano Mano ci è stato possibile anche leggerne uno di fronte ad una classe quinta dell’istituto Canova, rendendo partecipe del nostro lavoro una ventina di giovani, poco aiutati dall’istruzione nel comprendere cosa Resistenza e Shoah significhino realmente.

Abbiamo collaborato con Anpi, che ci ha chiesto di scrivere un articolo per “Il patriota”, il periodico dell’associazione. I queste righe si parla della mostra curata da Eugenio Magri ed esposta in Loggia del Capitaniato nei primi giorni di maggio “L’avvento del nazismo e il flagello della svastica”, cui abbiamo presenziato più volte assieme ad alcuni iscritti Anpi. Ci è stato utile per osservare con che intensità la rassegna storica veniva approfondita non solo da vicentini, ma anche da molti turisti (spesso giovani), facendoci un’idea di come il periodo storico del nazismo sia tutt’ora vissuto.

A queste attività è preceduta un’opera di raccolta dati che ci ha portato ad intervistare una ex staffetta partigiana (la cui voce si può trovare nel libro “Voci di partigiane venete”, curato da ISTREVI), in una conversazione commovente e a tratti drammatica, ma che è riuscita a darci l’idea precisa della direzione in cui dovevamo muoverci: fare storia locale per colmare l’abisso fra noi ed il passato e stimolare la necessità di memoria.

“La memoria come strumento di educazione alla pace” è un progetto che prevede anche una dimensione nazionale. Nove province italiane (Vicenza, Milano, Bologna, Torino, Genova, Piombino, Jesi, Viterbo e Roma) vi hanno aderito e, dopo un incontro nella sede nazionale di Roma, si è deciso di avviare un’analisi sulla rilevanza della Resistenza e della Shoah nella stampa locale e fra la popolazione delle diverse città. Abbiamo quindi iniziato a raccogliere molti articoli dalle edizioni del 27 gennaio e del 25 aprile, dal 1946 ad oggi, fornendo un excursus sulla percezione di queste date nel corso del tempo. Lavoro, questo, suggellato da un questionario che ha coinvolto un centinaio di ragazzi dai 18 ai 30 anni in ogni provincia e che ha voluto far emergere la vera idea di Resistenza e Shoah fra i giovani.

Orari – Mezza giornata dal lunedì al venerdì, con orari concordabili con il nostro Olp. Indicativamente le fasce orarie di lavoro vanno dalle 9:30 alle 15:30 o dalle 12 alle 18.