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Giacomo e Alessia – Dritti al punto!

Giacomo e Alessia – Dritti al punto!

Ciao, come ti chiami e di dove sei?

G: Ciao! Sono Giacomo e vivo a Vicenza!

A: Io sono Alessia e abito a Caldogno!

Cosa fai nella vita?

G: Mi sono laureato in psicologia alla triennale, ora sto concludendo gli studi magistrali. Nel tempo libero faccio l’istruttore di arti marziali.

A: Ho finito di studiare psicologia dello sviluppo e ho superato l’esame di stato lo scorso anno. Oltre a svolgere il servizio civile faccio anche l’animatrice.

Perché hai scelto il servizio civile?

G: E’ un’opportunità che mi ha dato il centro Capta. ho deciso di affrontare un lavoro che mi piaceva e di utilità sociale alla comunità, una scelta che ho ritenuto più adatta in questa fase della mia vita. Il progetto mi è piaciuto proprio per la tematica di accoglienza sociale, in particolare per la marginalità del progetto.

A: Conoscevo già il centro Capta, ci avevo fatto il tirocinio durante la laurea magistrale. Quando mi hanno proposto questo progetto ho accettato immediatamente. Dopo tanto studio avevo bisogno di quest’esperienza. Credo nel centro Capta e nei suoi valori, e mi è stata fondamentale anche come esperienza lavorativa.

Che fai durante il servizio civile?

G e A: Le nostre mansioni riguardano principalmente il centro diurno. Lavoriamo con minori provenienti da diverse realtà, con situazioni più o meno di disagio. Ci occupiamo di due aspetti: quello didattico, ovvero il supporto nello studio, e quello educativo, cioè nella sfera affettiva ed emotiva, e di supporto nelle difficoltà. Ci occupiamo anche della parte gestionale, come l’organizzazione di trasporti, gite o il campo estivo.

Ti piace quello che fai?

G: Si, è molto gratificante!

A: Si, ho fatto la scelta giusta!

Qual è il ricordo più bello che ti porterai di quest’esperienza?

G: Sicuramente le vacanze in montagna con i ragazzi delle medie. Un momento di relax dopo gli esami, per i quali erano particolarmente tesi. In particolare è stato fantastico che uno dei ragazzi più indisciplinati durante la vacanza abbia mutato il comportamento, cambiando ruolo e diventando un punto di riferimento per gli altri ragazzi.

A: Oltre alla vacanza in montagna, mi è piaciuto molto lo spettacolo che abbiamo messo in scena il 15 Maggio al Bocciodromo. E’ stato meraviglioso vedere la gioia e l’emozione dei ragazzi quando venivano applauditi!

Hai qualche aneddoto da raccontare?

G: Una volta un ragazzo, che si trova in una situazione di difficoltà, si è scaldato mi ha sfidato, in preda alla rabbia. Io non ho reagito imponendo il mio potere, l’ho preso da parte e l’ho portato in un luogo tranquillo, in modo da tranquillizzarlo. Quando siamo tornati dagli altri era sereno.

A: Prima dello spettacolo nessuno voleva esibirsi, per la paura. Poi invece i ragazzi hanno superato le loro ansie, e tutto si è risolto per il meglio!

Vuoi lanciare un messaggio ai prossimi volontari?

G: L’entusiasmo deve guidare nel lavoro, perché i ragazzi lo percepiscono. Non bisogna abbattersi nelle difficoltà, anche perché comunque sarà sempre presente il supporto degli operatori del centro. Sarà un esperienza che vi aiuterà a crescere!

A: Bisogna innanzitutto crederci, e scegliere il proprio progetto con cura, secondo le proprie inclinazioni. E’ necessario credere nei valori e negli ideali, soprattutto nei momenti di crisi. La scelta deve essere sentita!