Marzo si conferma essere un mese importante per il Servizio civile a partire dalla sua stessa nascita, 15 anni fa, fino alla recente approvazione del ddl di riforma del Terzo Settore da parte del Senato. Si è finalmente sbloccata la situazione di stallo in cui versava la riforma che prosegue ora il suo iter parlamentare così permettendo un importante passo avanti per l’istituzione del Servizio Civile Universale.
Ma quali saranno le novità apportate nell’ambito del Servizio Civile? E’ l’art.8 della riforma ad affrontare il tema del Servizio Civile Nazionale secondo i seguenti princìpi e criteri direttivi:
-le finalità sono quelle della difesa non armata della patria e della promozione dei valori fondativi della Repubblica ai sensi degli articoli 52 e 22 della Costituzione;
–la programmazione diventerà triennale e l’esperienza di servizio civile universale sarà rivolta a giovani italiani e stranieri con regolare permesso di soggiorno di età compresa tra i 18 e i 28 anni selezionati tramite bando pubblico;
–definizione dello status giuridico del volontari in quanto non assimilabili a lavoratori;
-la durata del servizio civile sarà compresa tra gli 8 e i 12 mesi;
-introduzione di criteri di semplificazione e trasparenza delle procedure di gestione e di valutazione dell’attività degli enti del servizio civile universale;
-riconoscimento e valorizzazione delle competenze acquisite da parte del volontario perché siano spendibili in ambito accademico o lavorativo;
-riordino e revisione della Consulta nazionale del Servizio Civile sulla basa del principio di rappresentatività di tutti gli enti accreditati.
La CNESC (Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile) afferma “restano incognite sia sul finanziamento (dal 2017) che sulle concrete modalità di salvaguardare la funzione educativa e formativa con i giovani e di costruzione di un partenariato con le organizzazione accreditate, a cominciare da quelle del Terzo Settore”. E’ possibile leggere il comunicato stampa per intero qui e in allegato.
Condividiamo l’auspicio che l’iter parlamentare si concluda con un passaggio definitivo alla Camera che permetta al più presto l’avvio dei lavori dei decreti delegati