Venerdì 2 ottobre, nonostante la pioggia battente, i giovani volontari del servizio civile che aderiscono al Tavolo Enti Servizio Civile hanno realizzato un flash mob pacifico.
Un flash mob pensato per valorizzare le esperienze dei tanti progetti di servizio civile e per dare visibilità ai tanti giovani che anche in questi difficili mesi di emergenza sanitaria si sono messi a servizio della collettività.
Giovani che hanno portato avanti attività essenziali che altrimenti non si sarebbero potute svolgere: da quelle in prima linea sulle ambulanze, alla distribuzione dei pacchi alimentari, all’aiuto compiti da remoto, alle decine di iniziative rivolte alle persone più fragili che, durante la quarantena, lo sono state ancora di più.
“Il Servizio Civile Universale c’è e, più che mai ora, non vuole essere invisibile” – è questo il messaggio che arriva dai giovani operatori volontari e che viene riportato da Lorenzo Siviero, presidente del TESC – “È necessario un maggiore supporto e sostegno al Servizio Civile a fronte di una sua indubbia funzione sociale, fondamentale per la cura delle comunità, la difesa non armata e non violenta del Paese, la formazione civica delle nuove generazioni. Purtroppo, alla prova dei fatti, dobbiamo riscontrare che sia nei decreti emergenziali sia nella legge di stabilità non sono al momento previste risorse sufficienti per far svolgere il servizio civile a tutti coloro i quali vorrebbero fare domanda”.
La richiesta dei 127 enti al Governo
Entro il 20 ottobre il Governo deve presentare al Parlamento la Legge di Bilancio. Gli Enti chiedono al Governo di finanziare davvero in maniera adeguata il SCU.
Allo stato attuale infatti risultano stanziati dall’ultima Legge di Stabilità 99 milioni di euro per il 2021 e 104 per il 2022: con tali cifre gli avvii precipiterebbero dai 53mila del 2018 ai 18mila del 2021.