Una casa fantastica, carte e libri ovunque; io appollaiato come un gibbone a 3 metri d’altezza.
“Ho trovato un fascicolo sul lavoro minorile nel meridione. Che faccio, lo pijo?”
E mentre Gianni si affanna a fare scatoloni teorizzando un ruolo sociale dell’As Roma all’interno del materialismo storico marxista (o, almeno, questo è quello che ho capito io), Cristiana e Giovanna acchiappano al volo i documenti che tiro giù dagli scaffali, in un tripudio di carta, un diluvio di fascicoli.
La famiglia Berlinguer è molto cordiale: la casa dei genitori trabocca di volumi e di oggetti bizzarri che i figli sono così pazienti da mostrarci, rispondendo alle nostre (mie) petulanti domande. Un caffè in terrazza a pochi passi da via del Corso e di nuovo al lavoro. Le lettere dei lettori de “l’Unità” a Giovanni Berlinguer sono le più interessanti e divertenti. Un militante sardo, dopo aver letto la rubrica del suo illustre conterraneo, gli domanda qualcosa riguardo alla linea del Partito in vista delle prossime elezioni regionali, mentre altri compagni – con diverse lettere un po’ sgrammaticate – gli chiedono una riflessione sui futuri sviluppi della situazione mondiale, sui diritti dei lavoratori o sul ruolo del sindacato.
Qualche fascicolo è stato erroneamente imbustato nella plastica e molte carte sono state letteralmente mangiate dall’umidità. Si sbriciolano al solo toccarle. Peccato. Altre sono perfette, intonse, senza neanche un minimo segno del tempo. La cura del suo produttore nel conservarle, ordinarle e classificarle è stata quasi maniacale. Meglio, il lavoro è infinitamente più facile. Purtroppo non si può dire lo stesso dell’archivio della moglie di Giovanni, Giuliana Ruggerini Berlinguer, nota per essere stata la regista dell’apprezzata serie Tv su Nero Wolfe, con Tino Buazzelli nella parte del corpulento protagonista. Appena Cristiana capisce di essere sul punto di mettere le mani sulle sceneggiature di quest’opera televisiva, subito si esalta. È una fan, delle più sfegatate, peraltro.
Giuliana Berlinguer fu anche una letterata, scrittrice di molti romanzi ed opere teatrali. Il suo archivio, pur enormemente più disordinato di quello del marito, è fantastico, imprevedibile e sorprendente, come un libro d’avventura. Da ogni parte spuntano idee, storie, ricerche su luoghi esotici e personaggi incredibili. Mi ci immergo, proviamo a riordinarlo tutti insieme e tiriamo fuori ogni genere di soggetto, di sceneggiatura e bozza di romanzo. Alla fine riesco anche a farmi regalare una copia di un suo romanzo.
Gli scatoloni sono pronti, il pavimento del palazzetto seicentesco che ospita casa Berlinguer lo è un po’ meno. Il peso è tanto, la stabilità poca. Ce ne andiamo sapendo che tutta la documentazione arriverà presto in sede. Non vediamo l’ora.
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