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Il futuro della memoria

Il futuro della memoria

Sei mesi sono passati da quando ho iniziato questa avventura.

Il Servizio Civile presso l’Istituto Luigi Sturzo è indubbiamente un’esperienza ricca di stimoli e di sfide che, affrontandole con il prezioso aiuto del personale dell’istituto, si tramutano in valori che, piano piano, sto facendo miei.

La mia attività qui è un insieme di tante cose, difficili da riassumere in poche righe, ma ci proverò.

Intanto, Servizio Civile vuol dire crescere. Imparare a muoversi sul luogo di lavoro, maturare, diventare più diligenti e puntuali.

Questa crescita personale si affianca alla crescita professionale, in continua maturazione qui all’istituto: catalogare libri, periodici, digitalizzare documenti del secolo scorso, articoli e lettere di intellettuali che, nonostante siano stati scritti in un’Italia molto diversa, restano attuali nei loro contenuti e per me, che sono curiosa, sono fonte di conoscenza e critica sociale.

E questa, credo, è la chiave del progetto a cui mi sto dedicando: Il Futuro della Memoria.

Nell’Istituto la Memoria è la parola d’ordine con cui affrontiamo ogni lavoro e progetto a cui ci dedichiamo: l’archivio Andreotti e l’archivio Sturzo sono solo due delle tantissime fonti estremamente interessanti che l’istituto conserva e protegge dall’oblio della storia e su cui sto lavorando.

Potrei parlare a lungo della mia attività in biblioteca, circondata da libri e testi di storia, sociologia, e critica storica. Potrei parlare altrettanto a lungo del mio lavoro di riordino del materiale fotografico dell’archivio Andreotti, con fotografie inedite dell’uomo e del politico, di Andreotti padre di famiglia e Andreotti ministro o della digitalizzazione degli scritti di don Luigi Sturzo, della critica sociale e politica del fascismo, delle sue analisi dell’Europa in guerra.

Ma l’istituto Sturzo non è solo questo, è molto di più!

Qui passato e presente si intrecciano, dandomi modo di lavorare in ambiti diversi e di crescere sia personalmente sia professionalmente: non lavoro solo con i libri, ma anche con le persone, nell’ambito internazionale, dove ho potuto avere contatti con l’estero, persino con la Cina!

Dando una mano con la mia laurea in lingue, ho collaborato all’organizzazione di un interessante convegno sui rapporti Europa/Cina sia con Loredana, la nostra pazientissima responsabile, sia con i delegati cinesi! È stato bellissimo assistere ai dietro-le-quinte di un convegno, a tutta l’organizzazione e ai rapporti con la delegazione cinese, imparandone a conoscere usi e costumi e i loro modi di fare estremamente cortesi e formali (a Loredana e me hanno anche portato un regalino dalla Cina come ringraziamento!). Il giorno del convegno fu emozionante: parlavo contemporaneamente due lingue diverse e, a fine giornata, ero stanca, sì, ma soddisfatta del bellissimo lavoro che avevamo portato a termine tutti insieme!