La corsa di Miguel è un’iniziativa podistica annuale che si tiene a Roma con un numero molto alto di partecipanti. Si svolge con tre differenti tipi di corsa: competitiva da 10 km, non competitiva da 10 km e 4 km, non competitiva rivolta ai ragazzi e deonominata “Straantirazzismo”. La corsa è stata ideata dal giornalista Valerio Piccioni per ricordare Miguel Sanchez, un ragazzo di 25 anni amante dello sport e vittima della dittatura militare argentina.
Più che parlare di un singolo episodio, qui si dovrebbe parlare di più episodi avvenuti durante l’evento, tutti però dello stesso tipo. Sto parlando della collaborazione che visto tra i partecipanti nelle fase più delicata della gara: la partenza.
Io e i miei colleghi eravamo responsabili delle iscrizioni che venivano fatte poco prima della gara. Dato l’elevato numero di partecipanti si è venuta a creare inevitabilmente una situazione in cui molte persone, a ridosso della partenza, rischiavano di non poter partecipare. Questo però, a differenza di ciò che mi era capitato di vedere in situazioni analoghe, non ha generato momenti di tensione o di nervosismo tra la gente. Ciò che ho visto è stato un atteggiamento di collaborazione e di calma, sottolineando così un clima di allegria e divertimento che dovevano fare e hanno fatto da sfondo a questo importante evento sportivo e sociale.
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