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CNESC DENUNCIA: SERVIZIO CIVILE A RISCHIO CHIUSURA

CNESC DENUNCIA: SERVIZIO CIVILE A RISCHIO CHIUSURA

IN 4 ANNI UN TAGLIO DI OLTRE IL 400%

Sulla drammatica situazione che il Governo ha creato con pesanti tagli al SCN la CNESC ha preso posizione e ASC la condivide e la rilancia, avendo contribuito alla sua definizione.
La Cnesc è indignata per l’ulteriore taglio che il Governo ha deciso di fare, nella manovra di stabilità, delle già scarse risorse economiche previste per il servizio civile.
Dai 299 milioni stanziati per il 2008 si passa ai 68 milioni previsti per il 2012. Un taglio, in 4 anni, di oltre il 400%.
68 Milioni di euro che non sono neanche sufficienti a coprire i costi nel 2012 dei posti messi a bando recentemente.
L’irresponsabilità di un Governo che vuole far morire una delle poche esperienze di cittadinanza attiva, di investimento positivo per i suoi giovani aumenta le ingiustizie. Colpisce inoltre che lo stesso Governo che sostiene che il SCN è la forma complementare alle FFAA di difesa della Patria con mezzi e strumenti non armati e nonviolenti, poi tagli le risorse per gli studenti, i poliziotti, i soldati, gli insegnanti, i disabili, i giovani del SCN e mantenga le risorse per le armi e le cricche.
Basta con la logica dell’emergenza che maschera la non volontà di investire sui giovani e sul futuro di questo nostro paese.
Noi siamo convinti che proprio nei momenti di emergenza, occorre alzare lo sguardo in avanti e fare scelte coraggiose che sanno scrutare l’orizzonte e disegnare un futuro di pace, di sviluppo sociale e difesa dei diritti di tutti.
Basta con chi, ancora una volta, non ha il coraggio di sperimentare percorsi reali di inclusione e cittadinanza aperti anche ai giovani immigrati e su questo, come detto dal 2009, abbiamo una visione diversa dal Sottosegretario Giovanardi della difesa della Patria in modo non armato e nonviolento.
La CNESC chiede al Governo ed a tutte le forze politiche e sociali di difendere questo istituto della Repubblica Italiana, confermando per il 2012 almeno i 113 milioni di euro previsti.
Chiediamo al Presidente della Repubblica, che ha sempre apprezzato e lodato l’esperienza del servizio civile, in qualità di Capo della Forze Armate di prendersi a cuore il destino del servizio civile nazionale.


Alla CNESC aderiscono
: Acli, Aism, Anpas, Arci Servizio Civile, Anspi, Avis Nazionale, Caritas Italiana, Cesc, Cnca, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, Cong.P.S.D.P.Ist.don Calabria,  Diaconia Valdese, Federazione SCS/CNOS – Salesiani per il sociale, Federsolidarietà / CCI, Focsiv, Legacoop, ,  Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, UNPLI

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