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NOTIZIE DAL CAMPO: IL RACCONTO DI ROSANNA

NOTIZIE DAL CAMPO: IL RACCONTO DI ROSANNA

I 21 ragazzi, nel cuore di un’incantevole area verde che circonda un caratteristico borgo medievale della bassa Sabina, hanno vissuto un’esperienza fuori dal comune che ha racchiuso, in così pochi giorni, tantissimi aspetti interessanti. “Tutti uguali tutti diversi 2010 Rieti”, “Diritti al campo 2010”, “Uscire dalla violenza si può”, “Comunicare Auser risorse anziani 2010”, “Fruire la fondazione Istituto Gramsci 2010”, “Sos Legambiente dalla parte dei cittadini 2010” e “Mondo consumatori 2010” sono i sette progetti che hanno aderito all’iniziativa.
Il primo giorno, appena arrivati a San Polo e dopo essersi sistemati nei diversi alloggi dell’albergo diffuso “Gli archi della fantasia” che li ospitava, i volontari si sono presentati al gruppo con un’esclusiva carta d’identità. In cinque minuti, infatti, ogni volontario doveva leggere un brano di un libro o una poesia, far vedere un breve filmato o far ascoltare una canzone per lui particolarmente significativa agli altri partecipanti, con lo scopo di lanciare degli stimoli al gruppo mettendosi personalmente in gioco. Questo ha dato il via a un fondamentale processo di complicità e unione rivelatosi decisamente indispensabile per il resto del soggiorno.
Le tematiche affrontate, che hanno scatenato vari e accesi dibattiti, sono state: “La relazione con l’altro: laboratorio di clowneria” tenuto dalla volontaria di “Diritti al campo 2010” Giorgia Dell’Uomo, “Dallo Sviluppo sostenibile alla Decrescita” di Valeria Patacchiola e Alessandra Foschini (Arci Rieti), “Gli stranieri in Italia, tra razzismo ed intercultura” di Donatella Terni (Arci Rieti), “L’esperienza di Arci Solidarietà con i rom” tenuto dai volontari di “Diritti al campo 2010” e un corso sui “Cenni di lingua Romanes” con Giovanni Franzina.
Non sono mancati naturalmente i momenti di svago e puro divertimento, sempre accostati alla formazione e alla cooperazione. La mattina del terzo giorno, per esempio, il formatore Luca Salvo ha guidato il gioco di ruolo “Lupus in tabula” e ha fornito delle chiavi di lettura relativamente ai rapporti interpersonali che hanno portato ad un epilogo abbastanza improbabile che ha spiazzato tutti. «Durante questo gioco – ha detto la volontaria Silvia Benigni – ho avuto modo di capire quanto sia importante ma allo stesso tempo difficile l’ascolto».
La sera di quello stesso giorno, invece, Giovanni Franzina ha suonato la sua fisarmonica allietando le orecchie di chi è rimasto ad ascoltare la sua musica con una piacevole e divertente sessione folk, cui hanno partecipato anche Luca Salvo ed altri volontari cantando e Sergio Bianchini alla chitarra.
Il Campo si è concluso con la costruzione di un diario di bordo dei partecipanti. I 21 volontari si sono suddivisi in piccoli gruppi che hanno lavorato alla realizzazione di un elaborato su quello che avevano osservato durante i quattro giorni. Qualcuno ha analizzato tutto quello che riguardava le relazioni di gruppo, altri si sono dedicati ad analizzare i processi di comunicazione, altri ancora hanno esaminato gli stereotipi e i pregiudizi che saltavano fuori in diversi contesti insieme a piccoli eventi classificabili in atti di violenza e nonviolenza (verbale e non verbale), infine qualcuno ha osservato il Campo dal punto di vista dello sviluppo sostenibile e della decrescita. Tutti questi dati sono stati presentati, l’ultimo giorno, dai portavoce di ogni gruppo al resto dei volontari e agli operatori di Arci Servizio Civile Roma, Andrea Morinelli, Teresa Martino e Paola Pati, i tre ideatori dell’evento. Sono stati individuati i punti di forza e debolezza ma, tra i due piatti della bilancia, il primo pesava decisamente di più.
L’esperienza del Primo Campo di Servizio Civile rimarrà quindi indelebile nella memoria di chi l’ha vissuta. «Questi quattro giorni sono stati utilissimi per stringere ancora di più alcuni rapporti e per approfondire argomenti che non riguardano solo noi ma l’intera società», ha dichiarato Silvia.
«L’idea di organizzare un campo di servizio civile ci è venuta in mente circa tre mesi fa – ha detto Andrea Morinelli -. Constatando le importanti e positive dinamiche di gruppo che si stavano sviluppando tra i volontari in servizio quest’anno, sia durante la formazione che negli altri incontri di routine, abbiamo pensato di dare l’opportunità ai volontari di cementare tali relazioni, rapporti, amicizie, in un contesto meno rigido e più ampio di quello d’aula. Dato inoltre che, da alcuni anni, Arci Servizio Civile Roma effettua una formazione aggiuntiva su temi scelti in condivisione con i volontari stessi, si è pensato di legare le due cose in una sessione residenziale, che unisse momenti di formazione (formali e non formali) a momenti di relax.
Sono stati quattro giorni di scambio, partecipazione, formazione, musica, in una cornice quasi bucolica, immersi in un’atmosfera familiare, locale, quasi un ecovillaggio.
La collaborazione con i formatori (tutti volontari) di Arci Rieti, di Arci Servizio Civile ed esterni, direttamente coinvolti nelle dinamiche, nell’organizzazione e nella logistica del campo, fianco a fianco con i volontari, a mio avviso – ha concluso Morinelli – ha contribuito a eliminare quelle barriere, pur labili, costituite dai ruoli, mostrando come tutti (volontari, formatori, associazioni e operatori) siamo impegnati in un’azione di cittadinanza e partecipazione, costituita dal Servizio Civile Nazionale».
Rosanna Gattuso
Volontaria in servizio civile