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Il servizio civile è inclusivo, non ti farà mai sentire sbagliato o fuori posto

Il servizio civile è inclusivo, non ti farà mai sentire sbagliato o fuori posto

Ciao a tutti, mi chiamo Francesca ho quasi 24 anni e l’anno scorso ho preso parte al servizio civile universale, che tra qualche mese finirò.
È la seconda volta che partecipo, appena finito il liceo infatti ho fatto iscrizione al servizio civile regionale (che è più o meno simile) e ho affrontato un percorso di quasi un anno.

Avendo vissuto entrambe le esperienze posso dirvi che sono stati due progetti molto diversi da loro (quello di adesso è svolto in biblioteca, l’altro era in una scuola elementare), ma hanno delle cose fondamentale in comune: lo svolgere un servizio utile per la comunità, sentirsi parte quasi di una famiglia ed essere soddisfatti di se stessi.
Si, proprio così. Ho imparato a sentirmi praticamente a casa in questo contesto, ho conosciuto delle colleghe sempre disponibili e con il sorriso, che hanno avuto la pazienza di farmi imparare il loro lavoro, e allo stesso tempo ho trovato finalmente un’attività che non mi facesse sentire costantemente in ansia come un lavoro “vero”, con orari distruttivi e stancanti.

Mi piace quello che faccio e sono contenta di sentirmi finalmente utile e poter guadagnare qualcosina ogni mese.
Qui in biblioteca il posto è tranquillo, si lavora tanto ma essendo più o meno 25 ore a settimana puoi giostrarti bene con tutte le attività quotidiane. Si tratta di relazionarti con le persone, bambini (per me che  sono nella sezione ragazzi), gestire le prenotazioni e i prestiti, accompagnare le scuole quando vengono in visita, utilizzare molto il computer e banalmente ti devono piacere i libri!

Consiglio il servizio civile a tutte quelle persone che magari sono un po’ indecise sul percorso da seguire nella propria vita, chi ancora non sa bene cosa fare o chi vuole testare le proprie capacità per il futuro lavoro in cui vorrà buttarsi. Confrontandomi anche con altri ragazzi molti si trovano bene anche nel farlo durante un anno di università, io non ho continuato gli studi universitari, ma mi sono presa un po’ di tempo per capire al meglio quale fosse la mia strada, mi sono data del tempo.

Durante le formazioni, inoltre, ho conosciuto anche ragazzi non nati in Italia: il servizio civile infatti è anche inclusivo, non ti farà mai sentire sbagliato o fuori posto, e ogni domanda o chiarimento riceveranno una risposta sempre con il sorriso.

In conclusione posso dire che per quanto mi riguarda darei un’occasione a questa opportunità, so che non ve ne pentirete.

Ringrazio le mie colleghe in biblioteca, e Linda e Chiara per la loro passione e gentilezza.

Francesca