L’anno scorso ho svolto al Centro educativo italo-svizzero di Rimini il tirocinio universitario, al termine del quale mi è stata presentata la possibilità di svolgere il servizio civile l’anno successivo. Ne avevo già sentito parlare ma non sapevo esattamente in cosa consistesse: ho raccolto dunque alcune informazioni e ho deciso di provare questa nuova esperienza.
A settembre ho iniziato e non posso descrivere la gioia e lo stupore nel ritrovarmi nella stessa classe di scuola dell’infanzia in cui ero già stata. Questa volta però non ero più un’osservatrice esterna, ma avevo la possibilità di mettere veramente le “mani in pasta”.
Il contatto diretto con i bambini, la possibilità di intervenire al fine di aiutarli, sostenerli ed educarli ti riempie il cuore e ti fa percepire di aver davvero fatto qualcosa di buono.
Il CEIS è una realtà bellissima, anche e soprattutto per il grande lavoro che al suo interno viene svolto con i bambini disabili, e i volontari civili hanno ogni giorno un ruolo molto importante nel sostenere insegnanti ed educatori in tutto ciò che per essi è necessario. Dunque un supporto non solo dal punto di vista prettamente didattico, ma anche per tutto ciò che concerne l’acquisizione delle routine quotidiane, cosa per nulla scontata per questi bambini.
Per me tutto questo ha significato non solo l’apprendimento di tantissime conoscenze, anche specifiche, ma soprattutto la scoperta della profonda bellezza che c’è dietro ciascuno di questi bambini che, come ogni persona, è portatore di un’unicità tutta da scoprire.
A questo, bisogna aggiungere la possibilità di lavorare in equipe con insegnanti disponibili e coinvolgenti, sempre pronti ad accoglierti e a spiegarti ogni cosa. Entri così a far parte di una comunità, di una grande famiglia sempre attenta alle esigenze dei più deboli per poter crescere in armonia, con le giuste attenzioni a tutti i suoi componenti.
Un’intensa esperienza di vita.
