Mi chiamo Chiara, ho 20 anni, e l’anno scorso, dopo il mio diploma, ho deciso di fare un anno di servizio civile. Ho fatto domanda per svolgerlo presso il CEIS e, quando la mia domanda è stata accettata, il 15 gennaio di quest’anno ho preso servizio con entusiasmo per dare una mano in una seconda elementare della scuola. L’ entusiasmo e il divertimento di stare con i bambini della classe non sono diminuiti col tempo, ma sappiamo tutti com’è andata e circa un mese dopo (il 24 febbraio) per colpa della pandemia, i bambini hanno smesso di andare a scuola e io con loro.
Quando un mese fa hanno chiesto la disponibilità, su base volontaria, di partecipare al progetto “LOVe-LOntani ma Vicini”, mi ha fatto piacere aderire, anche se con qualche dubbio di essere all’altezza, non solo per ricominciare a fare qualcosa, ma perché mi piaceva l’idea di poter dare una mano a qualcuno. Poca cosa, diciamolo chiaramente, perché si tratta solo di fare compagnia in videochiamata, un paio di volte a settimana, a dei ragazzi e delle ragazze che, in questo periodo di lockdown, si sentono un po’ soli e hanno semplicemente bisogno di un po’ di calore umano.
I miei dubbi, come spesso accade, si sono dissolti dopo i primi cinque minuti, anche perché non sono sola, infatti insieme a me si collegano due simpatiche “colleghe” e poi anche le due ragazze che chiamiamo sono carine e simpatiche e, in definitiva, in breve tempo le chiamate si sono trasformate in incontri tra cinque amiche che parlano serenamente del più o del meno.