Abbinamenti musicali consigliati:
Chiara ha un nuovo problemino allo stereo della sua macchina, per cui una funzione Repeat decisamente non richiesta le manda in loop sempre (sempre!) la stessa canzone. Certo, è sufficiente mandare avanti i brani manualmente, ma questo richiede un livello di multitasking e di consapevolezza che lei proprio non ha. Così nei giorni scorsi si è resa conto di aver ascoltato millanta volte di fila Electioneering. Vorrebbe non sentirla mai più, ma si è creata una sorta di sindrome di Stoccolma, per cui ora le manca…
Francesco è in un periodo in cui non sa bene cosa ascoltare, troppi nuovi album ma nessuno che lo convinca davvero. Una costante degli ultimi giorni, però, è che mentre lavora ascolta Koralle o Godblesscomputers (che poi sono la stessa persona).
Linda in questo mese è stata un po’ in giro e nei suoi viaggi ha avuto il tempo (anche più del dovuto, visto che dove c’è lei c’è un treno in ritardo) per ascoltare cose non adatte a fare da sottofondo musicale mentre lavora. Sull’ultimo Roma-Rimini, ad esempio, ha ascoltato con attenzione Ants from up there dei Black Country, New Road. Ma all’andata, quando era abbastanza sveglia per lavorare, e in ufficio in generale, è andata molto LNDFK.
Uno. È uscito il Bando di Servizio Civile Universale 2022. Ed è, con 71.550 posti in Italia e all’estero, il bando di Servizio Civile più grande di sempre. «Eh, non va bene nemmeno così?», avrà pensato qualcun*. No, va benissimo, ma ci sono comunque due elementi da considerare. Il primo riguarda l’informazione: a voi che ci leggete non c’è bisogno di spiegare cosa sia il Servizio Civile, quali siano i valori che ci stanno dietro e come si realizza. Ma purtroppo (e peraltro incomprensibilmente!) non tutt* leggono Dieci Cose. E voi, nella vita fuori da questa bolla, quanto sentite parlare di Servizio Civile? Ecco quindi che per dare davvero a* giovani questa opportunità serve informazione e comunicazione istituzionale, che non può in alcun modo essere sostituita da locandine, newsletter e post sui social nostri e di qualunque altro ente. Il secondo elemento da considerare è la vera sfida di questo bando: dobbiamo coprire tutti quei posti e non solo con un adeguato numero di candidature, ma portando quell* che saranno selezionat* a vivere davvero l’anno di servizio. Sapete che questo bando è così grande perché la marea di mancati avvii e rinunce sull’ultimo hanno consentito di accumulare una grande quantità di fondi residui? Quindi, ci aspettano mesi di lavoro intenso e ci dovete dare una mano: oltre il 20% delle sedi di servizio in Emilia-Romagna sono Arci Servizio Civile e in provincia di Rimini arriviamo quasi al 45%. Così si capisce meglio quant’è grande questa sfida?
Due. Abbiamo pubblicato la nostra nuova campagna di promozione. Vi avevamo spoilerato la porta di ingresso della nostra casa già il mese scorso – non per creare hype quanto per dirvi che, quando possiamo, cerchiamo di non improvvisare e pensiamo alle cose per tempo. A dire il vero noi abbiamo fatto poco, se non riempire di richieste la povera Alice, la grafica che abbiamo incaricato di lavorare alla nostra campagna di comunicazione di quest’anno. E fra un “mi fai vedere come verrebbe se facessimo così” di Chiara, un “ma siamo sicuri che si legga bene?” di Francesco e un “daje con quel rosa!” di Linda, ne è venuta fuori una comunicazione grafica che ci piace, e speriamo piaccia a voi e alle persone alle quali ambiamo ad arrivare. Abbiamo un serrato piano di pubblicazioni, i nostri enti soci e partner si stanno dando un gran da fare, il numero di iscritt* al canale Telegram aumenta (ma mai abbastanza!) e siamo pure uscit* sulla stampa locale. Ieri sono arrivati anche locandine e pieghevoli e ora iniziamo a fare giretti per tutta la provincia per distribuirli in più posti possibile. Vogliamo che la gente venga a conoscenza del bando mentre beve un caffè al bar, mentre compra del paracetamolo in farmacia o butta un occhio alla bacheca fuori dal supermercato, quando va in sala studio, in biblioteca o al centro giovani. Sì, puntiamo ad arrivare a quant* più giovani per sfinimento.
Tre. Proseguono gli incontri nelle scuole superiori e stiamo organizzando alcuni appuntamenti dedicati ai nostri progetti e aperti a tutt*. Lucia, in servizio al Comune di Cattolica, che ha partecipato, insieme a* volontar* di altri enti e a una docente universitaria, a un incontro di orientamento post-diploma al Liceo delle Scienze Umane delle Maestre Pie, ci ha raccontato che durante l’incontro un gruppetto di ragazze le ha fatto qualche domanda sia in merito alle attività che svolge, in particolare quelle realizzate con giovani con disabilità mentali, sia relativa alle questioni organizzative del Servizio Civile. Lucia ci ha detto che si è impegnata per far capire cosa questa esperienza rappresenti per lei e perché l’abbia scelta in questo momento della sua vita e spera di aver schiarito un po’ la nebulosa della loro idea di Servizio Civile (“Si fanno delle ore al Comune e a fine mese si prendono soldi”), cercando di illuminare le loro menti sulla filosofia dietro il progetto che si sceglie e sulla motivazione che guida nella scelta. Enrico e Tommaso, in servizio all’Arboreto, sono stati in due quinte del Liceo Scientifico Einstein e Tommaso ci ha raccontato che è stata un’occasione per parlare di questa opportunità (e lui, che ha anche fatto il Servizio Civile Regionale prima, di cose ne ha da dire!) e che non solo i regaz si sono mostrat* interessat*, ma anche per lui è stato un momento di condivisione importante, seppur sintetico e riduttivo rispetto a tutto quello che Enrico e lui fanno quotidianamente. Ci sono incontri programmati in altre scuole per gennaio e nelle stesse settimane parteciperemo a quelli aperti a tutt* voluti dal Copresc di Rimini e ne organizzeremo a nostra volta alcuni. Partiamo l’11 gennaio dal Bar Lento, che ci ospita per presentare il bando e i nostri progetti sul territorio. Sempre a Rimini, il 25 gennaio, ci vediamo al Campus per parlare di “L’università per conoscere, crescere, lavorare. Anno 2”, dove saranno presenti anche alcun* ex volontar* che racconteranno il loro percorso durante e dopo il Servizio Civile. E in questi giorni Francesco e Chiara stanno definendo le date di altri incontri in provincia. Come sempre, se conoscete qualcun* che possa essere interessat*, diffondete queste info e dite loro di seguirci sui social.
Quattro. È partito il nuovo progetto di Servizio Civile Digitale al Comune di Poggio Torriana. Con l’avvio della seconda edizione del progetto “Sportelli digitali, cittadini connessi”, Anas ha preso posto nell’ufficio che gli è stato assegnato al Comune di Poggio Torriana e che condivide con Alessandro, volontario del progetto “Connessioni culturali”. Già nei primissimi giorni di servizio, Anas ha supportato un cittadino in alcune pratiche e Valentina, OLP di quella sede, ci ha raccontato che la sua gioia in quel momento è stata impagabile. Il progetto prevede la realizzazione di una serie di attività e dispositivi di supporto alla cittadinanza e a Poggio Torriana non stanno perdendo tempo: pare che a breve usciranno i primi prodotti, realizzati grazie all’impegno di Anas e alle idee che la sua olp aveva già in cantiere prima del suo arrivo. Se dopo venti giorni di servizio siamo già a questo punto, non possiamo immaginare cosa tireranno fuori in un anno intero!
Cinque. Siamo pien* ras* di sentir parlare di mini naja. Seriamente, vi pare possibile che nel 2023 si debba ancora sentir dire che si farebbe “un enorme servizio all’Italia” se i giovani in età 16-25 anni passassero “40 giorni della loro estate a imparare cosa è non solo l’amore per l’Italia, l’amore per la Patria, ma il senso civico, il dovere che ciascuno di noi ha di aiutare gli altri in difficoltà” attraverso un periodo di avvicinamento alle forze armate? E, se non bastasse, prevedendo anche incentivi per questa volontarietà di partecipazione, prima di passare a una “più vasta partecipazione semi obbligatoria”? Noi in questo mese abbiamo celebrato i 50 anni dalla legge sull’obiezione di coscienza e, con motivata presunzione, continuiamo a credere che sia il Servizio Civile lo strumento più potente per tutelare il paese, diventare cittadin* attiv* e consapevoli ed essere di supporto alle comunità. Se volete ascoltare anche un commento più ragionato del nostro trovate qui l’intervista al nostro presidente nazionale su Radio Capital e qui una mini spiega su Corriere Daily, sempre del presidente, di cosa facciamo tutti i giorni.
Sei. Si sono concluse le elezioni de* delegat* degl* operator* volontar* di Servizio Civile Universale delle regioni, delle province autonome e dell’estero. Le operazioni di voto si sono svolte dal 12 al 16 dicembre e hanno votato, in tutta Italia, 1.876 volontar*, vale a dire il 4,78% degl* aventi diritto. Mh. Su questa scarsa affluenza vorremmo capire qualcosa in più e abbiamo in programma di chiedere a* nostr* volontar* i motivi di questa limitatissima partecipazione, perché ci interessa il loro punto di vista nonché capire se possiamo fare qualcosa in più su questo aspetto. Come facciamo a sapere che anche qui da noi hanno votato in poch*? Beh, in Emilia-Romagna ci sono stati complessivamente 74 voti validi, solo in Arci Servizio Civile Rimini abbiamo attualmente 99 volontar*, quante possibilità ci sono che abbiano votato solo quell* riminesi, e solo in casa ASC, in tutta la regione? E anche l’invito alla partecipazione arrivato dai Copresc di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini in occasione dell’assemblea interprovinciale de* volontar* sembra essere un po’ caduto nel vuoto. Va beh, arriviamo alle buone notizie: in tre regioni italiane – tra le quali l’Emilia-Romagna – è stat* elett* un* volontari* impegnat* in un progetto Arci Servizio Civile. Evviva!
Sette. Il nostro socio Ippogrifo ha pubblicato un libro meraviglioso. Libro che nasce da un sogno di Mariagrazia, la presidente di Ippogrifo, e che, finalmente e con grande soddisfazione di tutta l’associazione, è diventato realtà. Guenda, fra le prime volontarie in Servizio Civile all’Ippogrifo che ha continuato la collaborazione con l’associazione e ha partecipato alla creazione di “Tra favola e realtà”, ci ha raccontato che il suo contributo nasce da un progetto sugli asini sviluppato anni fa, per il quale aveva fatto dei disegni che oggi sono le illustrazioni del terzo capitolo. Ci ha spiegato inoltre che tutta l’associazione ha contribuito alla realizzazione del sogno di Mariagrazia: chi producendo altre illustrazioni, chi scrivendo le storie, chi facendo dei video o scrivendo e arrangiando delle canzoni (video e musica in un libro?! Oh yes!). Guenda ha disegnato anche la copertina e per noi trovare su questo bellissimo libro il suo nome e quello di Giulia, altra ex volontaria, è stata una grande gioia. È uno splendido regalo e non fateci notare che Natale è già passato, ché i regali belli si fanno tutto l’anno! Linda lo ha letto tutto e l’ha amato così tanto da regalarlo a una sua piccola amica, che si chiama come lei. Linda junior ha già accettato a fatica l’idea di avere un’omonima, chissà cosa dirà quando, leggendo la storia illustrata da Guenda dedicata al cavallo Linda, si ritroverà in uno strano caso di triplice omonimia.
Otto. Associazione Arcobaleno ha organizzato una festa per celebrare il Natale e la fine di questo 2022. Festa alla quale erano presenti alunn* della scuola di italiano, bambin* che frequentano le attività promosse dall’associazione e volontar* (in Servizio Civile e non) che ogni giorno si adoperano per garantire le attività presso la Casa dell’Intercultura di Rimini. Sonia, operatrice in Servizio Civile Regionale presso l’associazione, ci ha raccontato che durante l’evento è stato chiesto a* partecipant* di scrivere una letterina non a Babbo Natale ma ad Arcobaleno, letterine che poi sono diventate le decorazioni di un albero in legno realizzato dalla ex volontaria Claudia. Alla festa c’erano regali per tutt*: un po’ sono arrivati dalla tombola, alla quale abbiamo contribuito anche noi fornendo loro un po’ di gadget e oggetti vari che negli anni abbiamo raccolto qui in ufficio; altri sono stati donati a* bambin* da un giovane Babbo Natale. Anche Miriam, la nostra collega di Arci Rimini, ha partecipato alla festa ma pare che sia tornata a casa a mani vuote, ché mica voleva riportare indietro le cose che avevamo ceduto per i premi!
Nove. È stato presentato il premio di studio dedicato a Michele Girotti. Nel dicembre 2021 abbiamo perso un grande collega e amico, nonché nostro presidente regionale. A un anno di distanza, Arci Bologna, Famiglia Girotti, Arci Servizio Civile Bologna, Arci Nazionale, Arci Servizio Civile Nazionale, Comune di Castel Maggiore e Fondazione Gramsci Emilia-Romagna si sono fatti promotori di un Premio di studio biennale per tesi di dottorato intitolato alla memoria di Michele. Linda ha partecipato alla presentazione del premio e ha colto l’occasione per ribadire quanto sia onorata di portare avanti il suo lavoro in qualità di presidente di Arci Servizio Civile Emilia-Romagna e ha ricordato le loro infinite telefonate, nelle quali il vero motivo per cui si erano chiamat* arrivava dopo almeno una mezz’oretta di chiacchiere a tema ristoranti, vini e viaggi. Il premio di studio sarà assegnato a tesi di dottorato focalizzate sul tema dell’associazionismo come strumento di partecipazione e di emancipazione, di promozione della cittadinanza attiva e della partecipazione dei giovani – con un’attenzione anche al servizio civile – e come motore di cambiamento politico, sociale dei territori e delle comunità. Michele ci manca molto ogni giorno e il valore di questa iniziativa va ben oltre l’importo messo a disposizione. Se conoscete qualcun* che possa essere interessato, qui ci sono più info.
Dieci. Al pranzo di Natale dell’ufficio si è mangiato anche quest’anno. Miriam, quella che si fa le foto con Babbo Natale, nonché collega che tradizionalmente ci ospita a casa sua per Natale, anche quest’anno ci ha regalato un pranzo meraviglioso. A tavola c’eravamo tutt*: Arci Servizio Civile Rimini, Arci Rimini e Arcobaleno, cioè le tre associazioni che coabitano al ventunesimo piano del grattacielo. Siamo riuscit* a parlare poco di lavoro e molto di altre cose, tra cui viaggi alla ricerca del bollito perfetto, vini francesi e prospettive per il futuro. Qualcuno, tipo il nostro presidente, potrebbe anche aver cantato, con grande stupore di tutto il tavolo, ma purtroppo senza testimonianze audio. Tutto bene dunque? Certo, anche se abbiamo trovato bizzarro, verso la fine del pranzo, renderci conto che i segnaposto ci avevano riportato indietro nel tempo di 100 anni (e non chiedete il perché, su come sia stato possibile un errore simile c’è chi si sta ancora interrogando). Dopo qualche ricerca sugli avvenimenti storici del 16 dicembre 1922 abbiamo brindato a questo anno passato insieme e al prossimo, che passeremo insieme, sì, ma con alcune piccole e grandi novità che vi racconteremo mano a mano che prendono forma. Intanto buon anno, ci vediamo nel 1923!
Cose che ci aspettiamo a gennaio: un botto di candidature per i nostri progetti? E ancora: di incontrare tant* giovani che vogliono saperne di più sui nostri progetti, qualche novità sulla prossima programmazione e di non vedere più dolci in ufficio!
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