Abbinamenti musicali consigliati:
Chiara è consapevole che l’apparente tranquillità di questi ultimi mesi sta per essere spazzata via dal bando, quindi ha già iniziato a caricarsi: come on!
Francesco questo mese vi consiglia il nuovo disco di Deda, House Party, e di ascoltarvi qualcosa di Joan Thiele (i tre EP del 2021 sono un buon punto di partenza), che ultimamente riempiono le sue giornate.
Linda nell’ultimo mese si è salvata mille cose da ascoltare ma alla fine si è concentrata solo su I love you Jennifer B dei Jockstrap. Per il resto tutte cose già sentite prima, tra cui Postcards from Italy – e forse non è un caso, ma per ora non può dire altro.
Uno. Ci siamo. “Dove?”, vi chiederete. Eh, non solo nella graduatoria definitiva dei programmi di Servizio Civile approvati per il 2022, ma pure nel decreto di finanziamento. Che non prevede soldi per noi, ma conferma che tutti i nostri progetti saranno nel prossimo bando di selezione volontar*. Dobbiamo essere sincer*: ce lo aspettavamo, ma senza conoscere la soglia di finanziamento non si festeggia nulla. Avevamo due posti un po’ più a rischio, e sono dentro pure quelli. Chiara, appena visto il decreto, ha scritto a Linda “adesso me lo dici un evviva?” e lo ha fatto perché non aveva concesso nemmeno un sorriso parlando dei punteggi di quest’anno. Linda sapeva che alla fine sarebbe andata bene, ma per lei “bene” sarebbe stato solo se in quel decreto ci fossero stati quanti più programmi firmati Arci Servizio Civile. Alla fine ci sono tutti quelli dell’Emilia-Romagna (evviva!) ma non di tutte le sedi Asc in Italia ed è sempre un peccato vedere quanti progetti non verranno attuati, quanti giovani non potranno vivere il loro anno di Servizio Civile con noi e quante comunità non potranno beneficiare del supporto de* volontar*.
Due. Il nuovo bando si avvicina e noi siamo pronti con la campagna promozionale. Chi ci conosce sa che ci piace provare sempre cose nuove, anche perché comunicare in modo efficace cosa sia il Servizio Civile e perché farlo non è affatto semplice, è da un anno che ve lo diciamo! Volevamo trovare un’idea che ci aiutasse a sottolineare le opportunità che ci si presentano col Servizio Civile ma che mettesse l’accento sul dedicarsi agli altri, che desse un’idea della diversità dei progetti che proponiamo ma che non rinunciasse a una cornice comune, che ispirasse a prendere l’iniziativa senza usare toni altisonanti. E quindi, anche stavolta, abbiamo spremuto bene le meningi, tirato fuori mille idee, discusso (toh, che strano!), scartato, ripensato e buttato nel cestino, finché siamo arrivati a un tema che ci sembra convincente. Se sarà efficace lo scopriremo a dicembre, quando inizieremo a inondare i vostri feed. Intanto un doveroso ringraziamento va ad Alice, che ha curato la parte grafica e ci ha seguit* con molta pazienza.
Tre. Siamo sbarcati pure su Telegram. “Vedi mo’ che innovazione”, avrete pensato. Lo sappiamo, lo sappiamo, non è un canale nuovo e forse su Telegram mancavamo solo noi – e non solo come associazione ma anche Linda e Francesco, a dire il vero (pensate, è la prima volta che Chiara li ha battuti sul tempo in campo tecnologico)! Fatto sta che Linda, che non sta mai ferma con quella testa, in una delle nostre riunioni ha tirato fuori l’idea di aprire un canale Telegram per diffondere info sul Servizio Civile, senza aver alcuna consapevolezza dello strumento. E in Arci Servizio Civile, quando si ha bisogno di un parere su questioni tecnologiche, c’è una sola cosa da fare ed è chiamare Vincenzo, collega del nazionale che spatacca con tutte quelle cose lì. Pochi giorni dopo Linda era nella sede nazionale per una riunione finalizzata a capire la fattibilità di un canale Telegram di Arci Servizio Civile et voilà, ce l’abbiamo. Il canale è dedicato ai bandi quindi se avete amic*, nemic*, moros*, fratelli e sorelle, cugin*, conoscenti, vicin* di casa che possono essere interessat* al Servizio Civile spammatelo! Ci possono trovare qui.
Quattro. Torniamo a parlare di Servizio Civile dal vivo. Dopo il lockdown del 2020 e tutte le restrizioni dei due anni successivi, per gli ultimi bandi ci siamo dovut* accontentare di parlare del Servizio Civile solo online, tramite i social o incontri organizzati su meet. Quest’anno possiamo finalmente tornare a farlo faccia a faccia con le persone a cui vorremmo proporlo. Chiara e Francesco sono stati focalizzati per buona parte del mese su questo. Da un lato hanno iniziato a pensare come, dove, quando fare degli incontri di presentazione dei nostri progetti e come essere più presenti in città e in provincia. Dall’altro lato, stanno collaborando con il Coordinamento Provinciale degli Enti di Servizio Civile per gli incontri nelle scuole superiori. Due si sono tenuti proprio in questi giorni all’Alberti, dove Rebecca e Noelle, volontarie in servizio rispettivamente al CRAS e a EduAction, hanno potuto raccontare la loro esperienza; altri seguiranno nei prossimi mesi. E sempre con il Copresc stiamo prendendo accordi per essere presenti ad alcuni eventi che si terranno nelle prossime settimane, il primo dei quali sarà Borgo Solidale, il villaggio del volontariato e del Terzo settore che animerà il borgo San Giuliano il prossimo 8 dicembre. Passate a trovarci e magari a portarci qualcosa di caldo, ché a metà giornata saremo congelati?
Cinque. Elisa, Miriam e Riccardo hanno fatto un video per il concorso “Volontariato… ognuno a modo suo”. Il concorso era promosso da VolontaRomagna, il centro servizi per il volontariato del nostro territorio, per promuovere la cultura del volontariato e il Terzo settore. Il Copresc ha deciso di partecipare con un video che parlasse del Servizio Civile, chiedendo a* volontar* della provincia di inviare le loro proposte. Alla fine la scelta è ricaduta sul video di Elisa, Miriam e Riccardo, volontar* in servizio alla Biblioteca Baldini di Santarcangelo, che, anche se fuori concorso, è stato postato sul profilo di VolontaRomagna e proiettato ad Amarcort Film Festival. Potete vederlo qui – e vedetelo perché è super! Altr* volontar* delle nostre sedi hanno mandato video e li vedremo presto sul profilo del Copresc. Il concorso è concluso e in attesa di scoprire chi ha vinto noi incrociamo le dita per il nostro socio Movimento Centrale!
Sei. Sono uscite le ultime due puntate del nostro podcast. Se le prime due puntate di Obiezione accolta raccontavano dell’obiezione di coscienza e della nascita del servizio civile come alternativa a quello militare, le ultime due ripercorrono la storia di come il servizio civile diventa volontario, aprendosi alla partecipazione delle donne, e della successiva estensione di questa opportunità anche a* cittadin* stranier* soggiornant* in Italia che fino a quel momento, in Emilia-Romagna, potevano partecipare solo al servizio civile regionale. Mary Di Nubila e Fatima Berrima raccontano la loro esperienza di volontarie entrambe con Associazione Arcobaleno, la prima su un progetto di cooperazione internazionale in Senegal, la seconda alla storica Casa della Pace, fulcro di attività culturali e interculturali nella nostra città. Siamo felici di aver pubblicato questo podcast, Francesco pare si sia divertito a fare ricerca per registrare le intro, a condurre le interviste e a trovare il titolo più figo tra tutte le cose che sono state fatte per celebrare i 50 anni dalla legge sull’obiezione. Finisce qui la nostra avventura nel mondo del podcasting? Chissà.
Sette. La figura di Margherita Zoebeli e il CEIS sono stati al centro di un convegno dell’Università di Bologna. Il 18 e 19 novembre si è tenuto un convegno organizzato dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna sede di Rimini dedicato al Centro Educativo Italo Svizzero e alla preziosa opera di Margherita Zoebeli, educatrice e pedagogista di origine svizzera arrivata a Rimini subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Purtroppo non siamo riuscit* a partecipare ma Ilaria, direttrice del CEIS (ed ex volontaria che Chiara ricorda bene quando diceva che non avrebbe mai partecipato un progetto di Servizio Civile in una scuola, e vedete un po’ com’è finita!), ci ha raccontato che il convegno è stato incentrato sul valore pedagogico ed educativo di Margherita Zoebeli e sull’attualità di quella esperienza educativa per la formazione professionale di educator* e insegnanti di oggi e di domani. Quanto siamo felici quando il valore delle organizzazioni con le quali lavoriamo ogni giorno è riconosciuto a livelli così alti, e fra l’altro da un ente della nostra rete? Non c’è bisogno di dirlo.
Otto. Serena, Sabrina e Sara in prima linea contro la violenza sulle donne. Serena ci ha raccontato che novembre è stato un mese molto intenso in Rompi il Silenzio, sede presso la quale presta servizio. L’Associazione ha preso parte all’iniziativa promossa dal Comune di Rimini “Donne Coraggio!” che prevedeva incontri, conferenze e spettacoli volti a sensibilizzare la comunità sul tema della violenza contro le donne, anche con la partecipazione delle Forze dell’ordine. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne si è svolta la decima edizione della camminata “È per te” per le vie della città di Rimini, terminata in piazza Cavour con un concerto blues e un piccolo momento conviviale. Rompi il Silenzio ha organizzato eventi anche a Savignano, Gambettola e a Verucchio. E a proposito di Verucchio, anche Sabrina e Sara, volontarie in servizio presso il Comune, ci hanno raccontato che le settimane prima del 25 novembre sono state parecchio impegnative. Quando la Sindaca Sabba ha raccontato loro la campagna di sensibilizzazione di quest’anno e chiesto il loro supporto per portarla a termine, si sono sentite contente e orgogliose. Dopo aver pensato di non riuscire ad assolvere il compito assegnato, vale a dire attaccare gli adesivi con il numero antiviolenza 1522 su un’enorme quantità di sacchetti da distribuire agli esercenti del territorio, le loro mani hanno acquisito vita propria e non solo hanno portato a termine la missione ma sono anche andate con la Sindaca a consegnare i materiali – partendo dalla piadineria nella piazza del Municipio, tappa che pare abbia fatto venir loro una bella fame!
Serena, Sabrina e Sara ci hanno raccontato dell’orgoglio di aver contribuito all’organizzazione e alla realizzazione di queste iniziative e noi non potremmo essere più fier* di loro e grat* a chi ha valorizzato il loro impegno.
Nove. Si avvicina dicembre e siamo pront* a farci regali, ma in modo sostenibile e consapevole. Siamo cert* che torneremo in ufficio dopo le feste lamentandoci di aver mangiato troppi cappelletti e panettoni. Ma torneremo anche fier* dei regali che abbiamo comprato per amic*, collegh* e parent* perché abbiamo già iniziato a cercare cose e deciso che buona parte dei nostri regali (e dolci) verranno dal nostro socio Pacha Mama, che per questo Natale si è fatto in tre! Oltre alle botteghe in via Cairoli e IV Novembre, potrete fare e farvi regali e informarvi sull’impatto ambientale dell’industria tessile al temporary store aperto fino al 9 gennaio proprio di fronte alla bottega di via IV Novembre. Ma c’è di più! Annarosa, volontaria al Pacha Mama, ci ricorda che la cooperativa, per questo Natale, ha attivato anche una collaborazione con Educaid, altro nostro socio: acquistando alcuni prodotti specifici (tra cui il cous cous, che nella nostra cucina in ufficio non manca mai perché è il più buono che ci sia) si contribuisce alla realizzazione di interventi per la rimozione di barriere architettoniche per rendere accessibili nove scuole dei Territori Palestinesi Occupati. Non vi sembra un buon motivo per fare un giretto in centro?
Dieci. Buon compleanno, Dieci cose! È da un anno che portiamo avanti questa rubrica e scriverla ci diverte ancora. Di recente però ci siamo interrogat* sulla sua esistenza, “perché le cose cambiano Dawson, evolvono” e le domande sulla sua sostenibilità sono ancora irrisolte. Il dubbio è nato quando Vincenzo ha chiesto a Linda come funzionasse il processo creativo dietro a Dieci cose. Lei prima ha tentato di farlo sembrare un meccanismo semplice e ben rodato, poi ha dovuto dire la verità: durante il mese, ogni volta che succede qualcosa (e ci ricordiamo), buttiamo appunti su un file condiviso e lo facciamo sperando che questo faciliti la stesura finale, perché siamo de* pover* illus*. Poi succedono cose che non vale la pena raccontare ma che riempiono le giornate ed ecco che arriviamo a ridosso della fine del mese e… “⟮imprecazione omissis⟯ Dieci cose!”. E allora si riapre il file e si scrive quasi tutto d’un fiato, si mettono commenti tipo “controlla questo punto”, “questo lo scrivi tu” e si mandano messaggi con toni minacciosi per dire che è ora di chiudere (l’impersonale è voluto perché non vogliamo dire esplicitamente chi di noi si rivolge con così poca grazia a* collegh* quando si parla di Dieci cose, ma tanto l’avrete capito). Chi ce lo fa fare di trattarci male per una newsletter? Voi che ci leggete, da quello che dicono le statistiche! E per ringraziarvi della fedeltà non solo decidiamo di andare avanti ma abbiamo un piccolo regalo: tutti i brani che abbiamo ascoltato in questo anno raccolti in una playlist decisamente variegata ed eterogenea. Un po’ come questo trio!
Cose che ci aspettiamo a dicembre: l’uscita del bando e la pubblicazione della nostra nuova campagna di promozione, l’avvio del progetto di Servizio Civile Digitale al Comune di Poggio Torriana e il pranzo di Natale dell’ufficio.
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