Come ogni anno, il 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. È una Giornata organizzata dall’Associazione Libera e da Avviso Pubblico, ha un forte significato simbolico: migliaia di persone si riuniscono per dare il loro appoggio ai parenti delle vittime innocenti della criminalità organizzata, per dimostrare di essere uniti dalla parte della legalità. Padova è stata la “piazza” nazionale, Ravenna è stato il punto di ritrovo per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna.
Anche noi di Arci Servizio Civile Rimini eravamo lì. Partenza da Rimini alle 7 per raggiungere Ravenna in tempo per l’inizio della manifestazione, siamo stati tra i primi ad arrivare in Piazza del Popolo: cuore della città e punto di partenza del corteo. Associazioni del terzo settore, Istituzioni, sindacati, classi di studenti di tutte le età e cittadini hanno iniziato a riempire la piazza. Così è partito il lungo corteo che ha percorso le principali vie del centro storico, sotto gli sguardi stupiti di alcuni abitanti che si sono trovati involontariamente immersi nel corteo stesso. In testa c’erano i famigliari delle vittime innocenti, seguiti dai Sindaci accompagnati dal gonfalone della rispettiva città e a seguire tutti noi.
“La mafia uccide, il silenzio pure”, “Servizio civile con Libera contro le mafie”, “100 passi ancora”, “Viva la pace!”, “Sulle nostre gambe”: ecco alcuni striscioni che hanno animato il corteo.
Abbiamo raggiunto i giardini pubblici: un grande parco che ha raccolto tutti i partecipanti alla manifestazione. Forza, energia, colori, palloncini e bandiere. Debora Galassi, referente provinciale Libera Ravenna, è stata la prima a prendere la parola sul palco. L’emozione era tangibile, ma anche la gioia di vedere così tanta partecipazione.
Si è arrivati così ad uno dei momenti più significativi della Giornata: la lettura dei nomi delle vittime innocenti. Vengono nominati uno ad uno, di alcuni si conosce la storia, di altri purtroppo solo il nome. “La vera svolta avverrà quando, nel nostro Paese, “vittime di mafia” si reputeranno anche persone che non hanno subito direttamente la violenza e le intimidazioni mafiose, ma che si ribellano all’idea di convivere con un sistema parassita, che deruba il bene comune e la speranza di tutti”, queste alcune delle parole pronunciate da Don Luigi Ciotti (fondatore dell’Associazione Libera) collegato via streaming con noi dalla piazza di Padova.
Il fulcro della giornata è stata la Memoria: una memoria viva, non rivolta solo al passato, ma che sia punto di partenza per un programma di futuro. Mi piace pensare che anche la nostra presenza abbia contribuito a trasmettere un messaggio di speranza.
È stata una bella giornata di riflessione e di condivisione. Mi ha ricordato l’importanza dell’impegno civile e della partecipazione: sono certa che ci sia sempre più bisogno di una certa dose di coraggio, coraggio inteso come scelta di presenza.