“Preoccupiamoci”, con il “pre” cancellato, è la parola chiave della nostra campagna di promozione del bando del Servizio Civile 2018.
È prima di tutto un’esortazione a smettere di preoccuparsi, sia che lo si intenda come essere in uno stato di ansia e apprensione, sia nel senso di mostrare cura e sollecitudine per un motivo o per un fine, che è certamente lodevole ma riteniamo non basti, oggi più che mai.
È per questo che abbiamo scelto di cancellare quel “pre”, perché vogliamo esortare a passare dal pensiero – bloccante o positivo che sia –, all’azione. Occuparsi significa dedicarsi a qualcosa, prendersene cura ed è questo che invitiamo i giovani a fare, insieme a noi, ai nostri soci e agli Enti con cui collaboriamo.
Crediamo – e ce lo dicono le centinaia di giovani che abbiamo incontrato, prima con l’obiezione di coscienza e poi con il Servizio Civile – che quest’ultimo rappresenti un’occasione straordinaria per sperimentare il prendersi cura di qualcosa, l’occuparsi della comunità difendendo i valori della nonviolenza.
Progettiamo con organizzazioni di diverso tipo, che operano in ambiti anche molto differenti fra loro. Ma c’è un fine comune nei nostri progetti, che si realizzino in una biblioteca, in un’associazione socio-assistenziale o culturale, con una compagnia teatrale, in una organizzazione che opera nell’accoglienza o nella cooperazione, in un Comune: vogliamo offrire ai giovani l’opportunità di mettere le mani in azioni concrete, sperimentare, imparare, offrire alla comunità le proprie competenze e mettere in campo le proprie passioni. Di occuparsi di qualcosa.
E quel qualcosa per noi, nei nostri progetti attualmente a bando, sono il patrimonio culturale e artistico, le persone, l’educazione, il benessere di tutti, la pace.
Abbiamo la fortuna di avere volontari che hanno sempre voglia di mettersi in gioco ed è a tutti loro che va il nostro ringraziamento per quanto abbiamo condiviso in quest’anno di Servizio Civile che si appresta a finire.
Un grazie di cuore a Barry, Daniele, Elena, Estelle, Giorgia, Giulia, Guenda, Lacina, Lorenzo, Malal, Marco, Martina, Michele, Sara e Samanta e a Carlo, il portiere del grattacielo in cui si trova il nostro ufficio, per essersi prestati per le foto; a Margherita Cenni di Fluo Officina Creativa per le foto, la grafica e la pazienza.