Una riflessione di Sara, volontaria del servizio civile nazionale presso il gruppo di acquisto solidale Ecoredia attivo a Ivrea (TO)
In Italia il Servizio Civile è nato come un’esperienza di profonda trasformazione e presa di coscienza da parte della popolazione, coscienza di una nuova definizione di valori e di difesa della patria in modo pacifico. Non si tratta tuttavia di un’esperienza conclusa, ma di un processo in continua evoluzione che segue passo dopo passo i cambiamenti delle giovani generazioni e non solo. Siamo immersi in un periodo storico carico di paure, precarietà , confusione dove le nuove generazioni nascono e crescono in una realtà considerata per lo più“spaventosa”, in cui il nemico è “l’altro”, in cui si percepisce nettamente la mancanza di un senso di appartenenza e partecipazione attiva nel territorio. Così vengono molto spesso definiti i giovani: un po’ estranei alle dinamiche della società , persi e sommersi.
Eppure i semi per l’avvio ad un’epoca piùpartecipata, piùsolidale e creativa risiedono proprio in loro: nei giovani. Il servizio civile puಠessere, ed è, una possibilità , uno strumento efficace di disarmo, potremmo definirlo un “disarmo del cuore”, come lotta contro l’emarginazione, come solidarietà , come tutela dell’ambiente e del patrimonio storico, come rafforzamento della coscienza di possedere un prezioso patrimonio individuale, necessario al bene comune. Ed è per queste motivazioni che l’esperienza del servizio civile deve essere sempre piùun’esperienza inclusiva, soprattutto verso i soggetti piùdeboli, che dà competenze, che colma le distanze tra giovani ed istituzioni.
Come volontaria in servizio civile posso affermare che è proprio così: il servizio civile è una possibilità che permette di crescere come individui, di sentirsi parte attiva del territorio, di scoprire realtà varie e diversificate. à? un po’ come una famiglia allargata con tutti i suoi pro e contro, ma pur sempre una bella famiglia.