Chiara, Operatrice Locale di Progetto di “Crescere insieme”, ci racconta come sta andando l’esperienza di Servizio Civile dei suoi volontari Elvis, Lawson, Birane, Bubacarr, Seedy e Samuele: sono ragazzi tra i 20 ed i 27 anni e cinque di loro sono ragazzi stranieri, provenienti da diverse regioni dell’Africa.
Tutti loro stanno svolgendo la loro esperienza di Servizio Civile presso la sede della Cooperativa Atypica, un asilo nido immerso all’interno del Parco della Certosa di Collegno.
Chiara scrive:
“Un bimbo o una bimba sono motivo di stupore: uno stupore continuo e luminoso che è, alla fine dei conti, la ragione per cui abbiamo iniziato e continuiamo a fare questo lavoro.
Gestiamo nidi, spazi famiglia, nidi aperti e baby parking, cercando di flettere il nostro tempo, le nostre ginocchia e il nostro cervello fino a far sì che il nostro sguardo sia sempre all’altezza di quello dei bimbi e delle bimbe che di volta in volta teniamo in braccio.
Da quando abitiamo gli spazi di Villa5, abbiamo aperto uno spazio “nostro” dove accogliere i bambini e le bambine.
Le “Microtane” costituiscono un rifugio nel parco, accogliente e arredato come una casa, perché ognuno di noi ha bisogno, quando è piccolo, di “fare tana”, di abitare spazi familiari, raccolti e ospitali.
I bambini e le bambine hanno bisogno di immergersi “nel bello e nel buono”; hanno bisogno di ritmo e ritualità, di tempi dilatati, capaci di accogliere le loro individualità e i loro talenti; necessitano di spazi aperti per immergersi nella natura, dove sperimentare giochi in libertà e, allo stesso tempo, sentirsi protetti.
Ed è proprio in questo tempo e spazio che stiamo sperimentando, ogni anno, quanto sia un’esperienza preziosa poter camminare con i volontari del Servizio Civile: uno scambio proficuo e un apporto di nuova energia e rimandi, dove i veri insegnanti di vita sono, in primis, i più piccoli. Sono loro a fermarti quando è troppo, a dire “quando fai bene” o quando invece “puoi fare meglio”; noi adulti siamo dei mediatori, dei facilitatori, degli accompagnatori.
I volontari si sono inseriti nella vita delle Microtane in punta di piedi, con le calze di spugna. Crediamo profondamente che l’osservazione sia IL MODO per entrare in relazione, il primo passo: fermarsi. Stare. E l’abbiamo chiesto loro, ai volontari in Servizio Civile: per un primo periodo iniziale i ragazzi hanno osservato qualcosa di sconosciuto o di poco conosciuto, in un mondo così diverso dal loro; i bambini sono bambini anche in Africa, però..E allora tutto inizia a fluire.
Attraverso la pancia, gli occhi, le mani…. Piedi che si rincorrono, che camminano insieme, mani che si stringono per rassicurarsi vicendevolmente.
Col tempo i volontari hanno iniziato a capire i tempi dei bambini, le necessità, quando abbracciare forte e quando invece essere incisivi in altro modo.
Le educatrici sono state compagne di viaggio e attraverso l’accoglienza mattutina, la relazione con i genitori e i nonni, il gioco libero, le attività più strutturate e guidate, i momenti di routine (pranzo, cambio, nanna,..) i ragazzi hanno iniziato a vivere la relazione.
Sono stati in ascolto, nonostante le difficoltà linguistiche, le differenze culturali, sono riusciti a farsi spazio, a creare un loro modo di stare e di essere.
Ed i mesi sono passati. E siamo a giugno!