L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha
già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con
drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso
al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia
europea e globale.
Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e
dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare.
Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora
iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali
che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.
Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per
favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che,
basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.
Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per
la popolazione. Non c ‘è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo
tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello
russo, delle istituzioni internazionali.
La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad
essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti
da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei
negoziati. Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non
rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare
politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.
Per questo – a 150 giorni dall’inizio della guerra – promuoviamo per il 23 luglio una giornata nazionale di mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI, NEGOZIATO SUBITO!
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