Mi chiamo Cristina, ho 23 anni e studio Scienze dell’Educazione. Un anno fa, mentre frequentavo il secondo anno di Università, ho iniziato il mio Servizio Civile Nazionale presso l’Ong “Movimento Africa ‘70”, inserendomi nell’ambito di un progetto educativo realizzato in collaborazione con “Casa per la Pace” di Milano e intitolato “Dai pregiudizi all’intercultura, per un futuro di pace”.
Ho scelto di intraprendere questo percorso principalmente spinta dal desiderio di mettere alla prova me stessa e le conoscenze acquisite grazie agli studi per fare esperienza in uno degli ambiti in cui in futuro potrei lavorare. Oltre a questo, condivido e ritengo molto importanti gli obiettivi e le finalità del progetto nonché l’impegno politico e sociale delle due associazioni e gli approcci e i metodi educativi che utilizzano.
Quando ho iniziato il Servizio Civile avevo un’idea abbastanza precisa del tipo di lavoro che avrei svolto ma col tempo ho imparato ad essere più flessibile, mettermi in gioco in situazioni nuove e svolgere attività non necessariamente previste dal progetto e dal ruolo che ricoprivo per rispondere alle esigenze reali che si sono presentate nel corso dell’anno. Questo mi ha permesso di conoscere i diversi servizi e progetti nei quali sono stata inserita e di lavorare con diverse utenze, e mi aiuterà ad orientarmi con più consapevolezza per quanto riguarda il mio futuro professionale.
Non concentrarsi solo sulle attività del progetto mi ha anche permesso di comprendere maggiormente il funzionamento complessivo dell’organizzazione e le varie dimensioni che ruotano attorno alla realizzazione di ogni attività con un approccio meno ingenuo al lavoro.
Lavorando con Africa ’70 ho conosciuto altri enti del settore sociale che operano sul territorio di Monza, molti dei quali non conoscevo precedentemente, potendo in questo modo collaborare con altre figure professionali e confrontarmi con diversi approcci al lavoro.
Conciliare gli impegni universitari è stato impegnativo ma ho potuto contare sul supporto di colleghe e colleghi che hanno sempre dimostrato ampia flessibilità per venire incontro alle mie esigenze.
Sono stata incoraggiata a mettermi in gioco in prima persona e a gestire il lavoro in autonomia, e anche se in alcuni momenti è stato difficile penso che nel complesso questo mi abbia fatto crescere.
Infine, grazie a questa esperienza ho conosciuto colleghi e colleghe che lavorano con entusiasmo e credono in ciò che fanno, che stimo molto e da cui ho appreso tanto, e soprattutto con cui ho instaurato rapporti non solo professionali ma anche amicizie.
L’anno prossimo dovrò recuperare qualche esame, ma penso che ne sia valsa la pena!
Cristina