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LA MIA ESPERIENZA – Giulia Conti

LA MIA ESPERIENZA – Giulia Conti

Terminato il percorso di studio ho sentito la necessità di avvicinarmi a questa associazione per offrire il mio sostegno alle varie battaglie sostenute dell’ARCI stessa, battaglie che mi toccano profondamente e personalmente, battaglie di cui condivido l’impianto ideologico e di cui riscontro quotidinamente necessità e fattualità sul territorio ligure e nazionale.

L’occasione si è concretizzata quando ho conosciuto Sandra Bettio nell’ambito del Servizio Civile Regionale. Ha così avuto inizio la mia collaborazione con ARCI, collaborazione che oggi prosegue con l’esperienza del Servizio Civile Nazionale.

Ciò su cui però vorrei soffermarmi al momento non riguarda tanto l’aspetto di messa in atto del mio servizio civile, quanto piuttosto sull’esperienza generale che l’ARCI mi ha offerto, ossia un momento di forte crescita personale, di condivisione, di solidarietà, di vera partecipazione e di inclusione sociale. Un ambiente completamente avulso dalle logiche di mero profitto e competizione, un ambiente dove l’effettiva ricchezza viene ricavata dal capitale sociale, dove la collaborazione vince sull’individualismo e dove l'”IO” viene declinato in “NOI”.

Operatori, volontari ed utenti costituiscono un insieme vario di personalità, sostenuto però da un unico grande principio: quello dell’aiuto reciproco e del sentimento di umanità. E’ solo per mezzo di tali principi che l’associazione è in grado di mettere in moto questo virtuoisssimo circolo di solidarietà.

L’ARCI, dunque, per me rappresenta una vera e propria forma di resistenza nei confronti di tutti quei disvalori che corrompono ed annichiliscono la nostra società: siano esse ideologie di mercificazione che pongono la così detta “produzione” al di sopra della condizione umana, siano essi preoccupanti rigurgiti della destra neofascista.

E’ proprio questa, tra l’altro, una delle finalità che si ripropone di raggiungere il progetto di cui mi sto attualmente occupando, progetto dal titolo rivelatore “LA MEMORIA COME STRUMENTO DI EDUCAZIONE ALLA PACE”.

Giulia Conti