Il nostro primo passo come volontari del progetto La memoria dalle storie locali all’educazione alla pace è stata la partecipazione al 75° anniversario della strage della Benedicta in località Capanne di Marcarolo (Bosio, AL) celebrato domenica 7 aprile 2019.
L’attività del progetto che ci vede impegnati presso ARCI Servizio Civile ha come finalità la sensibilizzazione ai temi della Resistenza, della Shoah e dell’obiezione di coscienza al servizio militare. L’affinità di questi argomenti con il nostro personale percorso formativo ha spinto entrambi a intraprendere questa esperienza. Oltre a ricerche sul fenomeno della Resistenza e della persecuzione ebraica a livello locale, in questo anno di Servizio Civile approfondiremo i potenziali legami tra obiezione di coscienza, costruzione della pace e memoria.
Il sito della Benedicta riunisce diversi monumenti e luoghi, come la croce dove avvenne la fucilazione dei partigiani e la cappelletta adiacente. Lungo la strada carrabile si trova invece l’ingresso al Sacrario intitolato ai martiri. Qui una lapide ricorda i prigionieri, tra cui antifascisti e soldati renitenti alla leva, deportati e caduti nei lager nazisti. Infine, poco più avanti, un breve sentiero porta alle fosse comuni in cui vennero ritrovati i corpi di 147 caduti fucilati da fascisti e nazisti. Tra questi i partigiani appartenenti alla Brigata Liguria e alla Brigata Alessandria.
Nel 1996, il Presidente della Repubblica conferisce alla Provincia di Alessandria la Medaglia d’Oro al Valore militare per l’attività partigiana.
Durante le celebrazioni in ricordo di quanto accaduto 75 anni fa, hanno preso parola il Presidente dell’Associazione Memoria della Benedicta, i rappresentanti della Provincia di Alessandria e del Consiglio Regionale del Piemonte e i Sindaci di Bosio, Genova e Sant’Anna di Stazzema. Mentre l’orazione conclusiva è stata tenuta da Carla Nespolo, Presidente ANPI. A testimonianza dei vari contributi, abbiamo quindi deciso di raccogliere le parole ricorrenti e più significative degli interventi.
I volontari Michela e Davide