Servizio Civile Universale, Trieste.
Giorno 1
Dopo essersi scambiati per due settimane lettere e missive colme di emozione, il giorno degli onori era finalmente arrivato: l’incontro con quella che sarebbe stata la loro crew/famiglia per i successivi dodici mesi. Chi sbarcato in nave da Milano, chi atterrato dalla Liguria, chi a cavallo dalla vicina Udine (si certo, vicina… prova a percorrere quella distanza a cavallo e poi mi dici) chi percorso mezza Italia in bicicletta senza sosta pedalando con solo le braccia per un eccesso di machismo dal non poi così profondo sud, più tutta una serie di persone da tutta Italia non inerenti alla trama, la mattina del 25 Maggio 2023 i nostri eroi erano tutti a meno di due km di raggio dal centro di Trieste, pronti a vivere ciò che non si sarebbero mai potuti aspettare: l’esperienza che avrebbe cambiato per sempre le loro vite… ma loro non lo sapevano ancora…
Tutto ciò che avevano con loro era semplicemente un indirizzo, un nome (quello di Costanza) ed il resto di una banconota da dieci dopo aver consumato un panino del discount (circa 8,19$). Il luogo e l’orario di incursione suggeriti erano l’ufficio alle prime luci dell’alba, circa intorno alle 9, dove si presentarono tutti perfettamente puntuali con solo quarantacinque minuti di ritardo politico per non offendere nessuno. Lo staff si è presentato subito radioso ed incandescente come il sediolino di un motorino lasciato al sole ad ora di pranzo in pieno agosto, circa 6000°C per i più curiosi e pignoli, andando contro tutti i più reconditi pregiudizi immaginabili e, dopo le dovute convivialità e i dovuti sputi in faccia causati da motivi politici e sguardi di troppo, i nostri eroi erano già perfettamente integrati e preparati ad ogni esigenza, inclusa la guerra nucleare.
Presa confidenza con quella che sarebbe stata praticamente la loro seconda casa, dove avrebbero passato le future mattinate per i futuri due mesi (festivi esclusi) i nostri eroi erano pronti a lasciare il nido e affrontare, in ordine; la savana, il deserto del Gobi e La Tundra Triestina colma di pinguini affamati assassini con proprio nulla da perdere, per raggiungere entro le 4:00 p.m. fuso orario GMT di Giacarta +07:00 (le 11:00 secondo il jet lag italiano per i più pignoli) il vero luogo di incontro con tutto il resto del plotone universale, il famigerato Bar & Libreria Knulp che i nostri eroi conoscevano solo per la fama che lo precedeva. Dopo quest’avventura dove i nostri eroi hanno dovuto confrontarsi con le loro più recondite paure come caldo estivo poco ventilato, male al tallone causato da scarpe non adatte e, a quanto pare, anche la nuovissima paura dei pinguini affamati assassini con proprio nulla da perdere, dopo essere stati spinti a portare la loro mente al limite della distruzione in un maligno giogo psicologico, i nostri eroi erano sopravvissuti e attesi con ansia, trepidazione e apprensione dal loro plotone (avevano con loro tutta la documentazione fondamentale alla presentazione).
Arrivati a questo punto il peggio sembrava essere stato lasciato alle spalle ma, molto presto, i nostri oramai stremati eroi che non richiedevano altro che riposo, si resero conto che una nuova, tremenda sfida li stava attendendo all’orizzonte: la spiegazione di Costanza sulla burocrazia del SCU scritta direttamente da Satana in persona. Incassando con difficoltà ogni singolo colpo della spiegazione di Costanza, proprio quando credevano che quello sarebbe stato il colpo finale che li avrebbe finiti segnando finalmente la loro ora, di tanto in tanto arrivavano notizie di supporto come “permessi di malattia” o “permessi premio” che li costringeva a rimanere strenuamente aggrappati alla vita ridando loro quel tanto di energia che serviva. Quando tutto sembrava oramai finito Costanza, avvolta da una splendente luce divina bianca, venne loro incontro donando loro la grazia e concludendo cosi quella che era stata la loro più ardua sfida affrontata fino a quel momento. Erano le 11:04 fuso orario italiano. Dopo un pranzo vegetale rifocillante e caraffe a quanto pare infinite di burrobirra, i nostri eroi erano pronti a godersi il loro lento rientro a casa. Oramai conoscevano i loro nemici e arricchiti e potenziati da tutte quelle sfide, più potenti che mai, sgominarono e sbaragliarono tutte le successive sfide in groppa ad un cavallo bianco per poi, ormai con il cuore puro come quello di un cocainomane di quarantotto anni di tossico-dipendenza, arrivare a casa dove li attendeva, finalmente, la morte tanto desiderata… ma questa è tutta un’altra storia…
Trieste, 25/05/2023