Si riparte alla grande!
Con altri 29 giovani dai 16 ai 18 anni che andranno ad aggiungersi alla settantina di giovani del Servizio Civile Universale che hanno iniziato nel mese di maggio e si confronteranno sui temi che da sempre ispirano il servizio civile, elaborando idee e nuove proposte per le nostre società e dando libero spazio alla loro creatività per comprendere, agire e costruire assieme la cittadinanza attiva.
Sarà per loro un’occasione per mettere le proprie competenze e la propria passione al servizio di un progetto comune, di un percorso fatto di scambi continui, mettendosi in gioco, confrontandosi con nuove realtà e per crescere aiutando gli altri, immaginando e progettando il futuro della nostra comunità.Con loro riprenderemo da subito il lavoro della rappresentanza dei giovani della nostra organizzazione interrotta dal Covid, che si è nutrita anche di alcuni dei ragazzi e delle ragazze che hanno terminato il servizio civile solidale con il bando 2020 ma che ci auguriamo rivedere al più presto, come spesso succede, nei prossimi bandi di servizio civile universale oppure, prima, in MaiDireMai-NikoliRečiNikoli, l’associazione giovanile costituitasi nel 2005 da volontari ed ex volontari. Ci saluteranno comunque presentando al bar libreria Knulp di Trieste due video che li hanno visti coinvolti a tutti i livelli.
E proprio da MaiDireMai-NikoliRečiNikoli Aps arrivano le prime novità: alcuni aggiustamenti nel Consiglio Direttivo e un nuovo Presidente; la partecipazione al progetto “CambiaVenti – L’emergenza climatica e noi”; l’adesione al progetto di Arci Servizio Civile di valorizzazione delle competenze degli operatori volontari finanziato dal Ministero del Lavoro; incontri con alcuni operatori volontari di Arci Servizio Civile Cesena (per il momento, ma si spera in un prossimo futuro aperto ad altre realtà ASC regionali e locali) al fine di individuare nuove formule per la campagna promozionale del futuro bando di servizio civile universale (e nuovi progetti da condividere). Proseguono inoltre le iniziative del progetto Work Station – Giovani cittadini in azione, finanziato dalla Regione FVG, con i laboratori-kit di cittadinanza che si sono svolti in questo primo accenno di autunno sul tema della rotta balcanica e della migrazioni, e dell’arduo ma fondamentale lavoro di accoglienza diffusa sul territorio cittadino e regionale. Sono in cantiere numerose altre iniziative a compimento dell’anno solare.
Arci Servizio Civile invece era impegnato in questo periodo con i corsi di formazione generale degli operatori volontari e in alcuni adempimenti istituzionali. Con piacere sono entrati nella nostra rete realtà quali il WWF, Folkest, LAGO, la condotta pordenonese di Slow Food, l’ AIL di Udine e Pordenone e il Comune di Paluzza.
Stanno proseguendo inoltre le attività previste dal progetto del Terzo Settore “Patchwork digitali” con una sperimentazione sul campo di nuovi dispositivi di riconoscimento e supporto domestico (del tipo Google Home) adattati a persone con fragilità inserite in percorsi di autonomia, che si sta svolgendo in collaborazione con l’ass. Oltra Quella Sedia e con l’Università di Trieste.
Monte Analogo Aps nell’ambito del progetto “Territori sostenibili” ha proposto invece dal 24 al 26 settembre al Mulino e Parco di Borgo Ampiano a Pinzano al Tagliamento (PN) l’evento il “Il Sapere dei Sapori” per far conoscere e valorizzare i prodotti d’eccellenza del territorio, la cultura e la storia del cibo.
IL MOVIMENTO NON VIOLENTO SULLA MARCIA PERUGIA ASSISI
Quest’anno la Marcia Perugia Assisi, che fa parte della nostra storia, compie 60 anni. Condividiamo con piacere questa riflessione del Movimento Nonviolento, promotore della Marcia nel 1961.
“I 60 anni della prima Marcia storica di Aldo Capitini, da Perugia ad Assisi, vanno celebrati per conservare e trasmettere la memoria, e perché quella Marcia rappresentò una grande novità, fu a suo modo rivoluzionaria, uno spartiacque con un prima e un dopo (prima il pacifismo di partito, dopo il pacifismo nonviolento); quella Marcia diede anche un frutto fortemente voluto da Capitini stesso: la nascita del Movimento Nonviolento.
Una Marcia così non c’era mai stata in Italia. Processioni religiose sì, se ne vedevano tante, e anche cortei di partito, in tutte le regioni. Ma chiamare a raccolta gente di popolo, per camminare nelle campagne umbre con un obiettivo politico (lanciare l’idea del metodo nonviolento di lotta), era proprio una novità. Ci voleva uno come Aldo Capitini, pacifista nonviolento, libero religioso, per convocare la Marcia per la pace e la fratellanza tra i popoli del 24 settembre 1961.
In un momento internazionale difficile (costruzione del Muro di Berlino, avvio della crisi cubana, contrapposizione tra Patto di Varsavia e Nato con la minaccia di conflitto atomico) Capitini volle unire i filoni storici, laici e religiosi, del pacifismo socialista, comunista, cattolico, radicale, nel comune desiderio di pace per il mondo.
Il senso profondo di quella originale iniziativa fu espresso dallo stesso Capitini; bisognava che la Marcia: – partisse da un nucleo indipendente e pacifista integrale; – dovesse destare la consapevolezza della pace in pericolo nelle persone più periferiche e lontane dall’informazione e dalla politica; – fosse l’occasione per la presentazione e il “lancio” dell’idea del metodo nonviolento (da qui il richiamo alle due figure della nonviolenza, Francesco e Gandhi).
La Marcia, dapprima avversata dai partiti, fu un successo “dal basso”. Superò il vecchio pacifismo generico, che vacillò davanti alla prima e alla seconda guerra mondiale, e introdusse in Italia la nonviolenza come programma politico.
C’è stato chi ha detto che la Marcia Perugia-Assisi era così bella che è irripetibile. Ma come non correre il rischio di farne di meno belle se esse devono adempiere ad un compito così importante.
Per questo, anche se molti gli chiesero di ripetere l’iniziativa annualmente, Capitini rifiutò per evitare il rischio che la Marcia, e lo stesso ideale di Pace, divenissero ritualità e stanca ricorrenza.
Quando, qualche tempo dopo, disse “C’è stato chi ha detto che la Marcia Perugia-Assisi era così bella che è irripetibile. Ma come non correre il rischio di farne di meno belle se esse devono adempiere ad un compito così importante?” si riferiva alle Marce specifiche “contro la guerra” che lui stesso organizzò in alcune città (Roma, Bologna) e in molti centri della Toscana e dell’Umbria. Erano le iniziative locali messe in campo dalla Consulta italiana per la pace, guidata dallo stesso Capitini, che riuniva e collegava le principali associazioni pacifiste di allora, così come oggi fa la Rete italiana Pace e Disarmo. Fu in quell’occasione che Capitini scrisse “Una marcia non è fine a se stessa, produce onde che vanno lontano”, e in qualche modo quelle onde sono arrivate fino a noi.
Oggi marce e manifestazioni non sono più una novità. Hanno senso solo se legate ad un obiettivo preciso, ad una campagna in atto, a mobilitazioni specifiche. Celebrazioni rituali, retoriche, autoreferenziali, ripetitive, andrebbero fuori dal tracciato della nonviolenza attiva, innovativa, trasformativa, che ci è stata tramandata proprio dal pensiero capitiniano.
“Un movimento per la pace che fosse fatto principalmente o esclusivamente di marce e petizioni per chiedere disarmo o condanna di certe aggressioni militari, non avrebbe grande credibilità, soprattutto se si limitasse ad invocazioni generiche di pace cui nessuno potrebbe dirsi contrario, ma dalle quali non deriva nessun effetto concreto. Sono convinto che oggi il settore R&S, ricerca e sviluppo della nonviolenza, debba fare grandi passi in avanti e non debba fermarsi alle ormai tradizionali risorse” Sono parole di Alexander Langer, che scrisse per un congresso del Movimento Nonviolento, nelle quali ci riconosciamo pienamente e di cui vogliamo fare tesoro.
Per questo a noi sembra che il modo migliore per ricordare la Marcia del 1961, e ringraziare Aldo Capitini, sia quello di proseguire e rafforzare le Campagne nelle quali siamo impegnati, per la riduzione delle spese militari, per gli interventi civili di pace nei conflitti in corso, per la messa al bando delle armi nucleari, per l’istituzione della Difesa civile non armata e nonviolenta.”
La Marcia Perugia Assisi quest’anno si terrà domenica 10 ottobre, avrà come slogan ‘”Cura è il nuovo nome della Pace” e rappresenta una delle iniziative più significative a favore della pace, dei diritti umani, della solidarietà, del dialogo tra culture e contro la rassegnazione e l’indifferenza.
Le finalità del Servizio Civile Universale sono perfettamente in sintonia con il perseguimento di tali obiettivi, attraverso attività non violente che mirano alla coesione sociale e al raggiungimento del bene comune.
Pertanto, il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, accogliendo la richiesta di numerosi Enti, ha assicurato che la partecipazione dei giovani volontari alla Marcia sia considerata giorno di servizio effettivo. Coloro per i quali il riposo settimanale coincide con la domenica, avranno la possibilità di utilizzare un turno di riposo entro i 15 giorni successivi, in una data da concordare con l’Ente di servizio.
DRAGA IN FESTA
Torna anche quest’anno per il settimo anno DRAGA IN FESTA – PRAZNIK V DRAGI, una giornata “Open Day” di agricoltura sostenibile, alimentazione, ambiente, società, in programma domenica 3 ottobre 2021dalle ore 10.00 alle 18.00.
Obiettivo primario dell’iniziativa, promossa da Arci Servizio Civile, Bioest, Legambiente e MaiDireMai-NikoliRečiNikoli, è quello di promuovere una riscoperta del territorio della regione da parte anche delle fasce giovanili della popolazione, innescando così processi di attivazione di forme di turismo solidale, equo e legato alle comunità.
Il progetto intende promuovere diverse iniziative di promozione del territorio che siano in grado di riprodurre le attività tradizionali, gli usi e i costumi di questa comunità per attirare forme di turismo a basso impatto – in questo senso solidale e comunitario – soprattutto tra i giovani. Questi ultimi, infatti, mostrano sempre più una grande attenzione nei confronti dell’impatto ecologico e sociale delle loro condotte, e sono portatori di nuovi approcci di socialità, come il “ritorno” alle piccole comunità, ai legami solidali, ad usi che si credevano superati e che invece oggi trovano nuovi ragioni d’esistenza: basti pensare alla sempre maggiore diffusione del turismo eco-sostenibile, dei prodotti a Km0, dei gruppi di acquisto solidale. Queste nuove prospettive offrono grandi opportunità alle piccole comunità – come quelle dei paesi di campagna, ma anche dei borghi rurali, di alcuni quartieri anche di città più grandi – che possono essere investite da forme di rinnovato interesse nei loro confronti.
In questa direzione – oltre a Draga, il progetto coinvolge anche altri paesi caratteristici della nostra regione, in particolare Pinzano al Tagliamento (PN), Muzzana del Friuli (UD) e Paluzza (UD) – alle feste vere e proprie che saranno limitate ad alcune giornate pubbliche suddivise nei diversi borghi rurali coinvolti, verranno aggiunti dei percorsi di avvicinamento, finalizzati a costruire dei programmi compatibili con le esigenze locali dei diversi attori coinvolti e con le potenzialità dei territori, in un processo che sarà anche di riscoperta e riacquisizione di tradizioni in disuso, di sensibilizzazione rispetto al ruolo delle campagne, degli ambienti extraurbani, e infine di promozione dei contesti locali così come si sono venuti a creare negli anni.
Il ricco programma di DRAGA IN FESTA – PRAZNIK V DRAGI prevede escursioni guidate alle “iazere” e passeggiate per famiglie a misura di bambino con giochi ed esperienze sensoriali ispirate alla pedagogia del bosco, un percorso didattico di orientwalking, passeggiate di conoscenza delle piante spontanee ad uso gastronomico e fitoterapico, esposizioni di prodotti agricoli e artigianato locale, lettura su prato alla presenza degli autori, laboratori creativi e performance, tiro con l’arco, karate, visite guidate all’azienda agricola, musica itinerante, incontri culturali e tanto altro.
L’evento coinvolgerà tutto il paese attraverso l’apertura delle abitazioni private dei cittadini che vorranno partecipare offrendo i loro prodotti o illustrando attività di artigianato.
Anche gli operatori volontari di Arci Servizio Civile, in particolare quelli del servizio civile solidale, saranno presenti dando il loro contributo all’organizzazione dell’evento e partecipando a momenti di formazione quale il progetto “CambiaVenti – L’emergenza climatica e noi” a cura del Museo della Bora e MaiDireMai-NikoliRečiNikoli.
I GIOVANI E LE COMPETENZE OTTENUTE GRAZIE AL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE – Un progetto di Arci Servizio Civile
È stato finanziato dal Ministero del Lavoro il progetto “I giovani, il Terzo Settore: le competenze civiche e trasversali per un futuro più coeso” presentato da Arci Servizio Civile.
Il progetto, dalla durata di 18 mesi, si prefigge di rispondere positivamente a alcune sfide che da anni mettono a repentaglio il futuro: frammentazione delle istituzioni, parcellizzazione del mercato del lavoro, caduta della partecipazione civica. L’idea a fondamento della proposta progettuale è che una società può essere maggiormente coesa, evoluta e resiliente di fronte alle sfide dei cambiamenti climatici e delle condizioni sanitarie se ha cittadini, in questo caso giovani, consapevoli delle risorse culturali, umanistiche e tecniche di cui sono portatori. Verso questo orizzonte serve un’istruzione di qualità, equa e inclusiva, che promuova principi di cittadinanza attiva, opportunità di apprendimento permanente per tutti. Questa tipologia di educazione di qualità, equa e inclusiva, soprattutto se infusa nei giovani, il nostro futuro, può contribuire a incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti attraverso in particolare la promozione della cultura della responsabilità sociale e di comunità che può innescarsi quando entra in relazione con i soggetti istituzionali e produttivi della comunità, a cominciare da quelle locali. Il Servizio Civile Universale, rivolto a giovani, uomini e donne, residenti in Italia e ai cittadini dei Paesi dell’Unione Europea, che oggi interessa oltre 35.000 giovani fra i 18 e i 28 anni ha dimostrato, nel corso del tempo, di essere capace di concorrere alla generazione di competenze di cittadinanza e di soft skills funzionali alla realizzazione dell’idea a fondamento del progetto. Fino ad ora però questa potenzialità non ha una procedura per il suo riconoscimento e quindi non ha concretizzato per il nostro Paese il capitale di innovazione e di impatto sul civismo e l’occupazione di cui è portatrice. Arci Servizio Civile Nazionale Aps già nel 2019 ha strutturato, su un gruppo pilota di operatori volontari del Servizio Civile Universale, un percorso di sperimentazione dell’emersione, sistematizzazione e valorizzazione, delle competenze civiche e trasversali.
Il progetto intende coinvolgere diversi soggetti facenti parte la rete associativa del Terzo Settore, così come il mondo della ricerca accademica, alcuni soggetti pubblici deputati alla valorizzazione delle competenze e soggetti privati interessati ad un lavoro ad alto capitale di competenze trasversali intervenendo sui giovani che sono il futuro del Terzo Settore. Il progetto nasce quindi per testare su scala un modello di contenuti, procedure, strumenti che permetta l’attuazione delle disposizioni di legge e che risponda alle attese dei giovani, del mondo del lavoro, del Terzo Settore, delle istituzioni locali, nazionali e comunitarie, dotando le comunità locali di persone e strumenti capaci di estendere le possibilità di occupazione dei giovani. In questo contesto la positiva sperimentazione permette quindi ad Arci Servizio Civile di presentare questa idea progettuale che ha gli obiettivi specifici di “Applicare all’esperienza del Servizio Civile Universale la emersione e attestazione delle competenze di cittadinanza definite dalla Raccomandazione del Consiglio Europeo del 20 dicembre 2012 sul riconoscimento e validazione dell’apprendimento formale e informale”, e di “Dare ai giovani strumenti utili per il loro inserimento nel mondo del lavoro”.
Saranno coinvolti 200 operatori volontari individuati tra i circa 1.500 giovani che annualmente sono impegnati in progetti di SCU attivi nell’anno 2021 in Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna ; 25 operatori di Terzo Settore nella veste di Emersori di competenze individuati nei circa 250 progetti annuali attivi in particolare nelle regioni di cui sopra, 50 presidenti di ASC territoriali, 700 organizzazioni di Terzo Settore e 100 enti pubblici impegnati nella realizzazione del SCU, 2 università e 15 referenti di associazioni o enti sia pubblici che privati che faranno parte dei comitati di indirizzo e di tutoraggio.
Collaborano al progetto: Emit Feltrinelli, Università degli Studi Roma Tre – Dipartimento di Scienze della Formazione, Associazione Italiana delle Fondazioni ed Enti della Filantropia Istituzionale, Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC), Forum Nazionale Terzo Settore, Vita Società Editoriale Spa, Socialhub Soc. Coop., Associazione #MaidireMai – #NikoliRečiNikoli, Fastweb Spa, INAPP–Istituto Nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, Università del Sacro Cuore.
CAMBIAVENTI: L’EMERGENZA CLIMATICA E NOI
E’ stato approvato dalla Fondazione Cesvi il progetto “CambiaVenti – L’emergenza climatica e noi” attraverso il quale l’Associazione Museo della Bora intende sensibilizzare i giovani del Friuli Venezia Giulia sui temi dell’emergenza climaticaca e della sostenibilità ambientale.
Il progetto, del quale MaiDireMai-NikoliRečiNikoli è partner, verrà presentato a Draga domenica 3 ottobre alle ore 14.30 durante l’iniziativa “Draga in Festa-Praznik v Dragi” ed inizierà alcuni giorni dopo con webinar dedicati al climate change, il primo dei quali sarà tenuto il 5 ottobre da Renato R. Colucci, presidente della Società Meteorologica Alpino-Adriatica, che parlerà dell’emergenza climatica in montagna.
Sabato 6 novembre invece, alla Casa della Musica, è in programma un laboratorio partecipato sul tema dell’emergenza climatica, aperto a un massimo di 30 iscritti.
Il progetto “CambiaVenti – L’emergenza climatica e noi” si articolerà in più fasi partendo da uno spazio dedicato sul sito www.museobora.org. Il risultato finale sarà un libro speciale: il primo “social book” sui cambiamenti climatici in Friuli Venezia Giulia. Info più dettagliate sul sito www.museobora.org
NATURA(L)MENTE
Dal 24 al 26 settembre 2021 con l’iniziativa Natura(l)mente a Pinzano del Tagliamento, nella pedemontana pordenonese, si sono confrontati una quindicina di operatori volontari di Arci Servizio Civile nell’ambito del programma “Territori sostenibili” privilegiando forme di apprendimento non formale ed informale.
L’iniziativa intendeva rispondere all’obiettivo di lavorare sulla diffusione di pratiche e saperi legati all’utilizzo sostenibile delle risorse e ha visto assieme tre proposte progettuali della Legambiente, CAI, AIAB, Arci, Uisp, Informazione Friulana e ASC FVG attraverso le fattorie didattiche.
PROMUOVERE E SOSTENERE LA DIVERSITA’: 50 ANNI DI IMPEGNO DEL CEST
Il CEST compie 50 anni. Fondato nell’ottobre del 1971 da un piccolo gruppo di familiari di persone con grave disabilità cognitiva e da alcuni volontari, ha iniziato la sua attività venendo a contatto con altre famiglie che condividevano il problema. La restituzione alle persone con disabilità grave di una loro soggettività e del rispetto della società sembrava un compito naturale. In realtà non lo era e, ancora oggi, non bisogna darlo per scontato.
Saranno cinque giorni di incontri che consentiranno una rappresentazione visiva e personale di quanto è stato fatto negli anni, dei confronti su quanto è in corso (leggi, iniziative degli enti pubblici e delle associazioni, esigenze e attese, professionalità degli operatori), un’occasione anche per ringraziare chi ha lavorato e sta lavorando con impegno nei servizi.
Attualmente al CEST operano 4 operatori volontari di Arci Servizio Civile nell’ambito del progetto “Fuori casa – Percorsi di autonomia per giovani e adulti con disabilità”.
Non rincorriamo le celebrazioni ma ricerchiamo il contatto e la condivisione per continuare a camminare insieme.
Ripercorrere le sfide iniziali e le scelte di fondo, essere all’altezza delle nuove esigenze, avviare una molteplicità di iniziative perché sono i progetti individuali delle persone l’obiettivo, delineare prospettive, sarà di aiuto al lavoro che il CEST deve svolgere, anche in futuro:
Dal 6 al 10 ottobre 2021 orario 10 -13 e 16- 20 nella Sala Xenia in Riva III Novembre 9 a Trieste, sarà allestita una mostra fotografica, si potranno seguire video da diverse postazioni, sfogliare i libri prodotti dall’associazione, apprezzare la collezione del periodico Erbamatta (che compie 35 anni). Saranno disponibili le borse con gli animali dello zoo di Giuliano e i manifesti ideati e stampati nel laboratorio di serigrafia del CEST 40 anni fa.
Giovedì 7 alle ore 10.00 sarà presentato il libro di Giorgio Micheli “Le quattro stagioni a Trieste”, Ensemble edizioni, con interventi della dott.ssa Elisabetta Madriz, pedagogista ed educatrice, della direttrice del CEST dott.ssa Maja Tenze e dell’autore ed educatore Giorgio Micheli. L’incontro sarà occasione per riflettere e confrontarsi sulla professione dell’educatore e sui cambiamenti che investono il suo ruolo.
Venerdì 8 alle 17.30 sarà proiettato il cortometraggio “Downside Up” (2017) del regista fiammingo Peter Ghesquière. L’incontro sarà coordinato dalla dott.ssa Helen Brunner, psicologa psicoterapeuta che ha collaborato per molti anni con il CEST. Interverranno la dott.ssa Maria Cristina Pesci, medico psicoterapeuta di Bologna, il dott. Andrea Avon, maestro elementare e preside e Luca Luisa, selezionatore programma cortometraggi Trieste Science+Fiction Festival.
Per entrare in Sala sono necessari il green pass e la mascherina, così come previsto dalle normative. Per le due specifiche iniziative di giovedì e venerdì, in osservanza alle disposizioni sulla capienza massima della sala (60 persone), gli interessati sono invitati a prenotarsi scrivendo una e-mail a cestimpiegato@gmail.com
IN BREVE
Gli esiti della valutazione dei programmi/progetti 2021 depositati a maggio potranno essere disponibili appena nel mese di novembre per cui è prevedibile la pubblicazione del prossimo bando SCU anche quest’anno nel mese di dicembre.
Nel frattempo è iniziata la “stagione progettuale” che dovrà arrivare a gennaio 2022 a depositare i primi elaborati e dati collegati. Ciò comporterà un attento lavoro di coordinamento di ASC FVG anche inserendo le nuove realtà che si sono avvicinate in questa fase. E’ già programmato infatti un incontro con tutti i territoriali al fine di valutare tutte le future strategie possibili.
Si è tenuta martedì 21 settembre l’assemblea di MaiDireMai-NikoliRečiNikoli che ha deliberato all’unanimità, viste le dimissioni dall’incarico di Presidente per motivi di studio di Pennonee dall’incarico di consigliere per impegni personali di Pittioni, il reintegro nel Consiglio dei soci Manin e Tull Visioli.
Il Consiglio Direttivo riunitosi successivamente ha eletto all’unanimità nuovo Presidente di MaiDireMai-NikoliRečiNikoli Emiliano Tull Visioli.
Il Consiglio Direttivo di MaiDireMai-NikoliRečiNikoli risulta quindi costituito da: Emiliano Tull Visioli (Presidente), Giuliano Gelci (Vicepresidente), Martina Funari (segretario), Alina Tomasella (consigliere) e Chiara Manin (consigliere).
È Giovanni Rende, Rappresentante nazionale degli operatori volontari (Macroarea Centro), il nuovo Presidente della Consulta nazionale del Servizio Civile Universale, eletto nella riunione di oggi. Succede a Felisia Farnese, anche lei Rappresentante nazionale dei volontari, che ha terminato il suo mandato. Eletto nel 2018, laureato lo scorso agosto in Giurisprudenza all’Università di Perugia, da circa 1 anno vive a Gaziantep, al confine tra Turchia e Siria, impegnato in una ONG a sostegno di famiglie e bambini siriani.
GLI APPUNTAMENTI DI OTTOBRE 2021
Gli uffici ASC del Friuli Venezia Giulia nel mese di ottobre saranno aperti ogni giorno, da lunedì a venerdì, dalle ore 9.00 alle 11.00 e dalle ore 15.00 alle 17.00.
Trieste, 30 settembre 2021