Quando mi presentai per la prima volta al colloquio per il Servizio Civile Nazionale non sapevo esattamente che cosa aspettarmi. Fra i tanti progetti proposti in quell’anno avevo scelto il progetto Fiori d’Inverno da svolgere nella comunità residenziale socio-educativa per minori “La Scala di Seta” di Cesena, ma di una cosa ero sicura: sarebbe stato un percorso arduo e pieno di sfide.
La prima volta che arrivai nella sede del progetto in una calda giornata di Luglio quello che vidi fu una grande casa a due piani con giardino e varcando la soglia la sensazione era quella di entrare nella casa di qualcun altro, che con il passare del tempo sarebbe diventata un po’ anche casa mia.
Gli ospiti della comunità sono ragazzi adolescenti a rischio, con situazioni di disagio familiare e sociale, che vengono accolti in un ambiente simile a una grande famiglia e seguiti dagli operatori durante la quotidianità.
In quel momento provavo curiosità nei confronti di questa nuova esperienza ma anche paura delle difficoltà che avrei incontrato e scoperto solo in seguito, come guidare il mezzo della comunità (un pulmino!), mentre non sapevo cosa aspettarmi dai ragazzi e dal rapporto che sarei riuscita o meno ad instaurare con loro.
Il mio percorso durante l’anno si può paragonare ad un giro sulle montagne russe!
Con i suoi alti e bassi ho avuto momenti di scontro ma soprattutto di incontro con i ragazzi vivendo con loro le emozioni dell’adolescenza, una età critica e piena di contraddizioni, attraverso le attività della vita quotidiana come andare a fare la spesa con loro, cucinare assieme a loro, portarli dal medico o a fare un giro tutti assieme il pomeriggio.
Ho incontrato ragazzi di diverse culture e stili di vita, ho potuto parlare e confrontarmi con loro su argomenti impegnativi dell’attualità come il terrorismo, la legalità e l’uso di sostanze psicotrope, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo conosciuti a vicenda portando ciascuno la propria storia e le proprie difficoltà.
Questo percorso mi ha messo alla prova e mi ha dato la possibilità di affiancare i ragazzi in uno dei momenti critici dell’esistenza umana che è l’adolescenza, con l’obiettivo di supportarli nella direzione di un cambiamento che renda possibile per loro un futuro migliore ed una crescita personale ed originale nella piena espressione della propria identità all’interno del tessuto sociale e familiare.
Un viaggio che non ha una sola destinazione o un solo protagonista, ma che si vive su binari paralleli e che farà crescere i ragazzi, ma che ha fatto crescere sicuramente me cambiando il mio punto di vista sul mondo e sulle persone.