Un anno di Servizio Civile alla Fondazione Tito Balestra vuol dire un sacco di cose.
È molto bello e stimolante conoscere i tanti aspetti che fanno parte della vita del museo. Il dinamismo che vedi intorno alla struttura ti coinvolge e contagia. Ogni attività con cui ti confronti richiede abilità differenti. L’allestimento per esempio. Precisione, attenzione e concentrazione. C’è tanta soddisfazione poi quando guardi la mostra pronta, la sua eleganza, l’ordine, la cura. Ed è affascinante scoprire le strategie adottate per risolvere le varie problematiche.
La manutenzione delle sale serba qualche sorpresa all’inizio. Piano piano cresce in te un forte senso di familiarità con l’ambiente e le opere, e in maniera assolutamente naturale cominci a prenderti cura di loro. La comunicazione è una questione delicata; sintesi, creatività, apertura, abilità informatiche sarebbero utili; se non hai queste virtù, puoi seguire con fiducia il tracciato di chi lavora con te. Inizialmente la distribuzione di inviti e locandine può imbarazzare un pò; ma si tratta di eventi di cui conosci il valore, e questo dà una spinta incredibile.
A proposito di timidezza: accoglienza ed ospitalità dei visitatori.
È bellissimo però quando il visitatore titubante conclude la visita entusiasta! È bellissimo quando il museo si riempie di persone, sentire lo scalpiccìo dei passi, le voci. E i momenti di convivialità sono molto piacevoli, credo grazie al rapporto familiare che si è crea con le persone con cui lavori. I laboratori didattici sono una continua sorpresa. Il desiderio di creatività ti entra nel cuore, vorresti unirti ai bambini, hai però anche il timore, il freno dell’età adulta. Ma si supera, grazie al coraggio che infondono i fanciulli, grazie all’ambiente stimolante, i docenti appassionati; e così, senza rendertene conto, ti metti in gioco.
La biblioteca, la meraviglia della scoperta di tesori nascosti. Maneggindo i libri da collocare, inscatolare, o mettere a posto, ti accorgi che c’è tantissimo da sapere sul mondo, le persone, l’animo umano. Vorresti leggere tutto e riguardo a tutto, anche se non basterebbe una vita intera. Vedi e riconosci la ricchezza di quei custodi della memoria e dei valori.
Un anno vissuto in mezzo a tutto questo è davvero in grado di aprirti mente e cuore.
Di certo è un’esperienza che inevitabilmente amerai. Per questo ne vale la pena, per innamorarsi dell’arte e della poesia.