Lo scorso 13 giugno sono riprese le attività della volontaria Virginia Barducci, che presta servizio presso la CILS – Comunità residenziale per disabili “Fabio Abbondanza” di Cesena. L’abbiamo contattata per chiederle come è stato il suo rientro in struttura e cos’è cambiato nella sue mansioni in seguito al lockdown.
Ciao, Virginia, come è stato riprendere il servizio?
È andato tutto bene, sono stata accolta con entusiasmo in struttura ed ero contenta di ritornare, anche se sono ancora un po’ in ansia per un eventuale ritorno di contagi.
Vedi la distanza sociale come un limite?
Sì, perché sono una persona calorosa e questa situazione non mi fa essere rilassata e spensierata come lo ero in precedenza.
Inoltre, per gli utenti, avendo disabilità cognitive gravi, è molto difficile comprendere l’importanza di mantenere il giusto distanziamento.
Di quali dispositivi di sicurezza siete forniti voi operatori?
La struttura si è dotata del termolaser, e ogni mattina ci viene misurata la febbre, oltre ad avere le mascherine e la divisa in dotazione.
Le tue attività sono cambiate?
Sì, prima del lockdown svolgevo servizio al centro diurno, ora invece sono nella struttura residenziale.
Prima, la maggior parte degli utenti era disabile, mentre ora sono a contatto con molti più anziani. Anche le attività sono diverse: al centro diurno, essendo una struttura di reinserimento lavorativo, controllavo i ragazzi mentre facevano dei lavori per le aziende e sorvegliavo che venissero svolti in maniera corretta.
Quali sono le mansioni di cui ti occupi attualmente?
Ora faccio compagnia agli utenti, li aiuto nelle loro attività e mi occupo di supportarli nei piccoli gesti quotidiani, come lavarsi i denti. Inoltre, li accompagno durante le passeggiate intorno alla residenza stessa.
Sei felice di aver ripreso servizio?
Sì, i ragazzi mi erano mancati.
Hai cambiato il modo in cui vedi l’utilità del Servizio Civile dopo questa emergenza?
Continuo a sentirmi utile verso i ragazzi e gli operatori.
È cambiato il rapporto con l’OLP e gli altri colleghi?
Sono in contatto con gli operatori del centro diurno, non ci siamo ancora visti, ma mantengo un bel rapporto con loro e ci sentiamo spesso per salutarci. Anche l’OLP si è dimostrata gentile e disponibile nei miei confronti.
Com’è ora il tuo rapporto con gli utenti?
È molto bello perché si ricordavano di me, hanno pensato a me e mi hanno fatto anche un disegno. Poi sono sempre felici quando vedono gente che arriva dall’esterno, perché non è facile rimanere chiusi in struttura tutto il giorno.
Hai qualche consiglio da suggerire per migliorare lo svolgimento delle attività in struttura?
No, loro stanno facendo il possibile per mantenere le regole di sicurezza.
Adesso come trascorri la giornata? Continui a coltivare i tuoi hobby come in quarantena?
Sì, sto cercando di organizzare la giornata in modo da dedicarmi alle mie passioni come durante la quarantena.
Un ringraziamento alla volontaria Virginia per la sua disponibilità.
Intervista a cura di Mariastella Viceconte.
TROVI QUESTO PROGETTO NEL BANDO 2021