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SERVIZIO CIVILE: UN AIUTO PER UN FUTURO LAVORATIVO INCERTO.

SERVIZIO CIVILE: UN AIUTO PER UN FUTURO LAVORATIVO INCERTO.

Il mio obiettivo era solo laurearmi, ma durante l’ultimo anno universitario sono sorti in me alcuni dubbi, i quali mi hanno portata a riflettere su cosa avrei fatto una volta finiti gli studi, se fosse stato facile trovare lavoro, ma soprattutto, se fossi stata in grado di sostenere il ruolo da educatrice, che era quello per cui stavo studiando. Spinta da queste domande nel maggio del 2015 decisi di fare domanda per il Servizio Civile Nazionale, con la speranza che l’esperienza di un anno all’interno di una comunità mi avrebbe portato le risposte delle quali in quel momento avevo bisogno.

Il primo luglio, dopo essere stata selezionata per il progetto per il quale mi ero proposta, iniziai il mio percorso presso l’RSR (residenza socio-riabilitativa “Il Faro”). Ricordo ancora il primo giorno, ero emozionata e determinata nel voler fare del mio meglio, per me stessa, per rendermi utile agli operatori, ma soprattutto per sentirmi utile nei confronti degli utenti residenti in struttura e così cercare di capire se quello fosse stato il lavoro realmente adatto a me. Sin dall’inizio mi sono sentita parte del gruppo degli operatori, questo grazie anche alla mia Olp, la quale si è da subito dimostrata disponibile, facendomi partecipare alle equipe con gli operatori, accogliendo le mie idee e i miei pensieri sull’utenza presente in struttura e riguardante il lavoro di gruppo. Durante il primo periodo ho riscontrato difficoltà nel pormi con i diversi utenti, non conoscendo bene i loro percorsi di vita personale, ma con il passare dei mesi iniziavo ad acquisire sempre più sicurezza e fiducia in me stessa.

Durante questi nove mesi di Servizio Civile molte cose sono cambiate, mi sono laureata ma soprattutto dopo due mesi dalla fine degli studi ho trovato lavoro come educatrice in una clinica psichiatrica. Oggi posso dire di sapere davvero ciò che voglio, questo grazie anche al Servizio Civile, attraverso il quale ho innanzitutto capito che il lavoro da educatrice è quello che realmente voglio fare, ma soprattutto, mi ha aiutata ad essere più fiduciosa in me stessa e a capire che l’educatore è un atto spontaneo e che ogni persona che decide di svolgere questa mansione è diversa dall’altra, perché ognuno ha qualcosa di se da offrire all’altro.