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HO CAPITO QUAL’È IL MIO POSTO

HO CAPITO QUAL’È IL MIO POSTO

Sono Liliana, ho 29 anni, sono nata in Sardegna e vivo a Forlì da qualche anno.
Ho partecipato al bando per il Servizio Civile Regionale riuscendo a rientrare per un pelo (data l’età), potendo così sfruttare questa occasione che si sarebbe poi rivelata una delle esperienze più importanti della mia vita.
Faccio servizio presso il centro di accoglienza Sanzio Togni dell’ASP di Cesena e, purtroppo, questa avventura sta volgendo a termine.

Il primo di settembre 2021 sono stata catapultata in un mondo a me poco noto (se non nella teoria) e tutto sembrava un intreccio di dinamiche che mai avrei compreso. Col senno di poi devo ammettere che mi sono sottovalutata perché, anche grazie all’aiuto del mio OLP (operatore locale di progetto) e di tutti gli operatori della struttura, sono riuscita a far mie quelle dinamiche che all’inizio mi sembravano incomprensibili.
Al centro vengono svolte attività di ogni genere che appartengono all’ambito dell’assistenzialismo volto ad aiutare gli stranieri richiedenti asilo politico che si trovano sul territorio italiano.
Viene quindi fornita assistenza legale ma anche sanitaria, per cui si accompagna l’utente in tutte le fasi per la richiesta di rifugio politico e per la richiesta del permesso di soggiorno; ma si fa fronte anche a tutte le esigenze sanitarie che una persona può avere.

Gli utenti vengono dunque aiutati ad ottenere una totale indipendenza per ogni aspetto che possa concernere la vita di una persona.

La paura di sbagliare c’è sempre, ma la affronto con maggiore sicurezza poiché le mie capacità creative e di problem solving sono notevolmente migliorate anche grazie al fatto che sono riuscita, come mai prima, a mettermi in gioco in un ambiente che amo.
Prima di cominciare il Servizio Civile ero in uno stato di confusione totale dato dall’incertezza sul domani che accomuna tutti i millennials e sicuramente l’emergenza pandemica non ha aiutato a mettermi in chiaro le idee.

Come dicevo all’inizio quest’esperienza mi ha cambiato la vita perché ho finalmente capito qual è il mio posto. Ho capito che l’ambito dell’assistenzialismo mi appartiene e spero un giorno di potergli appartenere.