In queste settimane convulse di piena emergenza Coronavirus anche il servizio civile ha dovuto fare i conti con la pandemia mondiale. Progetti e attività bloccate, migliaia di operatori volontari a casa ad aspettare che le cose migliorassero, anche se più di 3.000 volontari in Italia hanno continuato a fare servizio in quanto impegnati in enti direttamente coinvolti nella macchina della protezione civile e del volontariato sanitario. L’emergenza sta costringendo tutti noi a pensare e organizzare in modo diverso la nostra vita quotidiana, nel nostro vocabolario sono entrate parole nuove o quasi, prassi che conoscevamo poco o poco diffuse. Lavoro da remoto, a distanza, video conferenze, video chiamate, skype, etc.
Anche il servizio civile sta facendo i conti con tutto questo. Dopo un primo periodo di smarrimento e di riorganizzazione dal 16 aprile il 30% dei nostri operatori volontari stanno svolgendo il proprio servizio in sede (sul campo) o da casa utilizzando la tecnologia disponibile. Per tutti gli altri operatori volontari dai prossimi giorni ASC Cesena organizzerà incontri di formazione generale e specifica utilizzando skype o altre piattaforme on line. Allo stesso tempo un gruppo di volontarie stanno utilizzando i nostri canali social per comunicare e rendere visibile il servizio civile in tempi di Coronavirus. Vogliamo dare voce ai volontari e ai responsabili delle strutture, fare una sorta di diario di “guerra”. In attesa di ripartire sul campo con i nostri progetti sperimentiamo nuovi modi di fare servizio civile, nuove forme di cittadinanza attiva, nuovi linguaggi per tenere unita la nostra comunità in un momento molto difficile per tutti.
Assieme ce la faremo.