Viviamo in un mondo frenetico che ci incalza, ci manipola e ci domina. Un mondo in cui fermarsi sembra impossibile, tutti spinti da una frenesia incontenibile verso soldi, ricchezza e successo. Spesso non ce ne accorgiamo nemmeno, tanto assuefatti dai discorsi sui giornali, in Tv e persino fra le sedie di un bar. Siamo talmente abituati a vivere di questo passo che se ci mettiamo seduti in un prato verde ci prende una sensazione quasi d’impotenza nel non dover fare nulla. Il peggio è che nel tutto abbiamo perso di vista ciò che ci fa stare bene, ciò che ci appassiona, ciò che ci accende come una fiammella di soddisfazione, troppo abituati a fare ciò che molto spesso non ci va di fare.
La cosa si ripercuote pure sui giovani, sui giovanissimi, che inconsapevolmente si ritrovano in questo girone “infernale” e senza volerlo tralasciano le loro passioni per inseguire qualcosa di più redditizio, unico termine che la società inculca di seguire… e questa è proprio la mia storia. Quella di una ragazzina a cui le è stato consigliato sempre di seguire la strada che l’avrebbe portata in alto, mai quella delle passioni altrimenti “di cosa campi?”.
Così ho intrapreso scuole con tracce e studi economici, stage e tirocini in quello stesso ambito. Avevo voglia di fare, voglia di emergere ed ero molto, molto ambiziosa. Insomma avevo tutte le carte in regola per essere una perfetta ragazza di successo per il giorno d’oggi… eppure non ero soddisfatta.
Sono arrivata ad avere solamente 20 anni ed essere già insoddisfatta del mio futuro.
Questo mi ha fatto capire che mi dovevo fermare. Dovevo seguire le mie passioni e fare qualcosa che mi facesse sentire viva. Ero in un punto fermo. Sapevo cosa mi piaceva fare, sapevo che volevo entrare nel sociale, il problema era che si trattava di un mondo completamente estraneo al modo in cui finora ero stata preparata, ai miei studi e ai miei approfondimenti, e non sapevo minimamente come entrare a farci parte. È stato a quel punto che ho trovato il Servizio Civile ed è stato il trampolino verso l’espressione di me stessa che tanto cercavo da tempo.
Per la prima volta qualcuno è stato disposto ad ascoltarmi e a darmi l’opportunità che tanto desideravo.
Molti sono stati gli sguardi di disappunto da parte di chi mi conosceva; “Stai sprecando il tuo tempo per andare a fare la volontaria” tante frasi del genere mi sono state rivolte. Il punto è che le persone non sanno e giudicano. Non conoscono i progetti e la grande opportunità che è data ai giovani. Non conoscono la dedizione e la ricerca dell’aiuto senza secondi fini economici. Non sanno come ci si senta nell’essere persi e incompresi e quello che significhi trovare un ente, un progetto, persone che ti aiutino a tirare fuori il meglio di te stesso per il bene tuo e della comunità.
Con tanta pazienza ci viene data un’altra opportunità.
Per chi come me ha capito tardi qual era la sua strada, per chi magari non la conosce ancora e per chi vuole solamente fare la sua esperienza, il servizio civile apre le sue porte.
Provate a pensare un attimo a quanto sarebbe bello se tutti facessimo un lavoro soddisfacente a livello personale. Non dovremmo vivere col pensiero di vivere per lavorare, ma semplicemente di fare azioni che servono per migliorare noi e gli altri. Questa potrà essere un’utopia ma è il pensiero che più mi rappresenta. Proprio perché la vita è tanto frenetica e passiamo la maggior parte delle nostre giornate al lavoro, voglio e pretendo che questo sia soddisfacente per la mia persona, altrimenti per chi stiamo facendo tutto ciò?
Per queste motivazioni sono fiera di essere una volontaria e di far parte di un meccanismo che da occasioni e possibilità in una società che mira a toglierne e a escludere.
E tu che stai leggendo quest’articolo, credimi, prendi in mano il tuo futuro perché sei in grado di diventare quello che vuoi!
TROVI QUESTO PROGETTO NEL BANDO 2021