di Davide Lavermicocca e Balkis Mohamed, Operatori Volontari Servizio Civile Arci Puglia
Anche le 2 giornate di formazione sulla storia dell’antifascismo pugliese, a cura del professor Pasquale Martino dell’ANPI Bari, sono terminate. Agli incontri hanno partecipato i giovani del servizio civile del progetto “Communiting Upgrade” di Arci Puglia, Arci Bari e Arci Brindisi.
La Puglia è sempre stata una terra importante per l’antifascismo italiano. Le biografie di Giuseppe Di Vittorio, Giuseppe Di Vagno, Benedetto Petrone, la nascita della prima radio libera d’Italia dopo il conflitto mondiale (Radio Bari), l’Assemblea Nazionale dei Comitati di Liberazione Nazionale: sono solo alcuni dei momenti più celebri dell’antifascismo pugliese, ed italiano, che hanno scritto pagine importanti della nostra storia.
Nei due giorni di incontro abbiamo approfondito la storia della nostra terra e le sue radici antifasciste. Bari fu una delle ultime roccaforti antifasciste alla conquista violenta e squadrista delle città da parte del Partito Nazional Fascista. La stessa Bari fu la città in cui si svolse la prima manifestazione libera dopo il ventennio mussoliniano, il 28 luglio 1943, quando un corteo prevalentemente studentesco scese in strada per dirigersi verso il carcere locale in cui erano detenuti i prigionieri politici dell’ex regime fascista e finì sotto il fuoco dell’esercito regio e dei camerati fascisti che uccisero 20 persone, compiendo una delle più grandi stragi dell’Italia post-fascista. Sulla muraglia barese, inoltre, era appostato Michele Romito, il 14enne barivecchiano che con il lancio di una bomba a mano riuscì a mettere in fuga i colonnati tedeschi pronti a occupare la Città Vecchia per fare rappresaglie prima del ritorno in Germania.
Il passato più recente ci consegna la fotografia di una Bari che non ha ceduto totalmente all’apparato borghese fascista che ha tentato di rilegittimarsi in città cambiando nomi ai partiti e alle associazioni affini ma non cambiando i contenuti politici. E’ del 28 novembre 1977 uno degli eventi che ha scosso la città, e l’intero Paese: l’assassinio di Benedetto Petrone, giovane 18enne barivecchiano militante della FGCI, per mano degli squadristi del Movimento Sociale Italiano (M.S.I.)
In questo periodo storico in cui riemergono i rigurgiti neofascisti e provano nuovamente ad autoproclamarsi come rappresentanti degli interessi popolari è necessario riscoprire le radici dell’antifascismo che affondano nella solidarietà, nel mutuo soccorso, nell’accoglienza, nella risoluzione dei bisogni collettivi mediante azioni collettive di riscatto sociale. I fascisti di oggi, come quelli di ieri, alimentano la disgregazione sociale per insinuarsi nelle pieghe di una società sempre più arrabbiata e sempre più povera. Alla psicosi collettiva si deve rispondere con solidarietà e risposte comuni a bisogni comuni, con una nuova identità antifascista che sappia coniugare il messaggio storico con lo slancio verso un futuro più eguale, più degno, più giusto per tutti e tutte.
Per queste ragioni dal 2017 abbiamo dato vita con ANPI Puglia, Rete della Conoscenza Puglia, Unione degli Studenti Puglia, CGIL Puglia, Libera Puglia e ACT Puglia al Coordinamento Regionale Antifascista: un’esperienza virtuosa ed unica su tutto il territorio nazionale capace di mettere insieme realtà del mondo sociale e sindacale del panorama pugliese per costruire una rete in grado di dare una risposta forte alla crescita dei neofascismi e di costruire una nuova cultura ed identità antifascista. L’obiettivo del Coordinamento è anche quello dell’istituzione di un Osservatorio Regionale Antifascista che impegni la Regione Puglia nel contrasto alla riemersione dei rigurgiti fascisti. Anche grazie al lavoro svolto dal Coordinamento è stato disposto dalla magistratura barese il sequestro della sede locale di Casapound dopo la vile aggressione ai danni di alcuni manifestanti dopo il corteo antirazzista del 21 settembre 2018.
Arci Servizio Civile Nazionale è anche un’opportunità di arricchimento culturale e valoriale per i tantissimi giovani coinvolti. I valori dell’antifascismo sono i valori fondanti del nostro lavoro quotidiano e dei servizi offerti alla comunità.